iniziativa comune

Il portavoce Rocco Tiso: “Di fronte al nulla, alle carenze, alle scarse conoscenze, l’unico percorso da suggerire è il ritorno alla Scuola, per elaborare una proposta politica basata sulle certezze e, quindi, faccia la differenza per un nuovo modo di governare il Paese”.

“Alcuni politologi stanno analizzando le volontà espresse dagli italiani nelle urne del 4 marzo. Da analizzare, piuttosto, ci sarebbe il vuoto pneumatico degli schieramenti politici, sempre più concentrati sulla ricerca di poltrone piuttosto che su un programma di governo, teso a realizzare le istanze degli italiani”. Ad esaminare il contesto socio-politico del Belpaese è Rocco Tiso, portavoce di “Iniziativa Comune” -, neonato gruppo di Cooperazione e Proposte, composto da “Radici” (Raggruppamento corpi intermedi nessuno tocchi le radici), “Confeuro” (Confederazione degli agricoltori europei e del mondo) e “Soggetto giuridico” (Organismo di aggregazione intercategoriale e coinvolgimento dei cittadini). “Di fronte al nulla, alle carenze, alle scarse conoscenze, l’unico percorso da suggerire è il ritorno alla Scuola, per elaborare una proposta politica basata sulle certezze e quindi faccia la differenza per un nuovo modo di governare il Paese”, dice ancora Tiso. In primo luogo perché “è la grande assente nel modello di sviluppo dei vincitori, che hanno raccolto solo la protesta della gente comune. L’Italia ha un problema enorme con l’educazione delle persone e la mancanza della formazione del capitale umano è una gravissima carenza atavica e strutturale. C’è tra l’altro un problema con la spesa scolastica, che – afferma il portavoce di “Iniziativa Comune” – per tutta la durata della crisi è andata sempre più diminuendo, facendo dell’Italia uno dei Paesi europei che spende meno in istruzione. Abbiamo un problema con l’istruzione superiore scarsa: siamo a livello del Sud-America”.

Poi c’è la questione dell’Unione Europea, che per il comparto scolastico italiano può e deve fare tanto: “Si chieda a Bruxelles che gli investimenti in formazione devono essere scorporati dal calcolo della spesa pubblica, pertanto fuori dai vincoli di bilancio. Diversamente vale lo slogan “sei e sarai sempre quello che nasci”. La scuola è l’antidoto dell’ignoranza che insegnano i network e trasmettono i dispositivi che vanno su internet – continua Tiso -. Questa è una proposta a chi è capace ed ha l’onore di farne un programma, che dovrà partire dalle strutture e dalla qualificazione del personale docente. Continuare a sacrificare ciò che ci dovrebbe illuminare sull’altare dell’insipienza e della presunzione è il modo peggiore per affondare tutti nelle sabbie mobili ignoranti. Poi ricordiamoci di una Costituzione mai applicata del tutto. Specie negli ultimi vent’anni. Un giovane maggiorenne  non ha mai vissuto un giorno della sua vita sotto una Repubblica; né ha mai conosciuto una Costituzione”, chiosano da Iniziativa Comune.

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