Viterbo, “Tre anni di suolo pubblico garantito subito”

LA VIA DEGLI ARTISTI: “La soluzione parte da noi, da adesso, da una singola scelta vincente”.

 

La pandemia finirà ma, parafrasando Churchill, “non solo sangue lacrime e fatica”. Per noi si chiameranno chiusure, coprifuoco, semi lockdown o lo scongiurato nuovo lockdown, è una guerra.

Dobbiamo essere preparati.

Stiamo attenti e teniamo il virus sotto controllo facendo tutto giusto: distanza mascherina e sapone, ma organizziamoci. Probabilmente arriveranno aiuti dal governo per i prossimi mesi ma l’economia rischia di bloccarsi. Qualsiasi attività costretta per mesi alla sosta avrà problemi a ripartire senza materiale e senza ordini.

Le partite Iva soffriranno e non solo loro. Abbiamo la soluzione fatta in casa ed a prova di pandemia.

Mi spiego: chi, sotto lockdown, ha colto l’occasione facendosi trovare pronto all’esterno ha anche quintuplicato gli incassi. Il miglior Agosto di sempre per bar, B&B, ristoranti e musei. E’ arrivato il turismo di prossimità e ne abbiamo beneficiato moltissimo, di sicuro tutti coloro che si sono fatti trovare pronti. Quest’anno Archeoares va verso il record di 50.000 biglietti strappati. Una nuova primavera arriverà,

Progettiamola e prepariamoci da subito.

Viterbo è bellissima ma con i tavoli sedie e gente seduta fuori è ancora più attraente. Il mio amico Andrea dichiara che sembra esserci sempre un evento. Adesso, in questo momento, oggi non fra un po’, dobbiamo prevedere settimane di poca attività ma che possiamo commutare in scelte:

Vasi in peperino, terracotta o ferro battuto?

Ombrelloni o rischio pioggia?

Fungo per il riscaldamento o scaldini sotto i tavoli?

Un bagno per stanza nel B&B o una nuova zona per le colazioni?

Non tutti ma molti possono agire e tenere in moto l’economia, gli altri ne beneficeranno.

Questo è il momento di fare quello che aspettava da anni del momento adatto: i muri a faccia a vista per esempio? Ripiantare gli alberi a prato giardino? Smettere di sporcare la città? Sia chiaro, se la città è sporca qualcuno ha buttato la carta in terra, smettete. Creiamo nuove abitudini. Lo scorso lockdown è stata la scossa, adesso facciamolo diventare la goccia che traboccò il vaso.

Non aspettiamo strani decreti, scegliamo noi, chi può far lavorare deve agire adesso.

Non sarebbe bellissimo avere per città un giardino d’incanto per la prossima primavera?

Una nuova alba, rinascita, ripartenza post covid è quasi fra noi e dobbiamo prepararci, sembra l’inizio della notte ma è il momento prima dell’alba. Rischiando di dire l’ovvio, l’economia circolare scatta se anziché cercare online facciamo fare i lavori in loco anche se dovessero costare €50 in più. Dobbiamo essere tutti pronti a ripartire e serve aiutarci. Oggi è il fabbro locale che ci chiede qualche euro in più per il cestino in ferro battuto ma domani sarà il cliente al tavolo che verrà per l’apericena e per le nuove scarpe. Oggi la cava ci chiede quello che sembra troppo per i vasi in peperino ma domani il CEO verrà a pranzo e si siederà fuori con il rappresentante che avrà invitato per esportare i nuovi prodotti e l’ospite dovrà pernottare. La lista è infinità.

Che cosa fa scattare tutto?

La sicurezza di avere 3 anni di suolo pubblico

a zero o bassissimo costo garantito. Se il comune preferisce 5 o 10 ancora meglio. Non è il momento di litigare, basta non perdete tempo. L’imprenditore capisce e rischia se può e riapre in debito e paga gli stipendi se si aspetta una nuova stagione in cui quintuplicare le entrate. Sapere di poter colorare ogni piazza e via di tavoli, sedie, fiori, musica e vasi da la speranza per una nuova primavera. Tutto dipende dal comune e da una scelta adesso: suolo pubblico garantito per anni.

Ad un certo punto ci sarà da discutere su macchine e ZTL, orari e limitazioni. Per adesso basta che possa passare una macchina che tutto si deve poter fare. Chi chiede posti di parcheggio per mettere quello che ritiene opportuno, li ottenga. La volontà politica sposi l’esigenza del momento. Caro signor Sindaco e assessore allo sviluppo, strillatelo e pubblicate cartelloni:

Si può.

Abbiamo un’occasione unica, sappiamo cosa succederà, presto la pandemia passerà, e cosa succederebbe, con la sicureza del suolo pubblico risorgeremmo con impeto e nuova forza, se solo facessimo una cosa: suolo pubblico garantito.

Qualcuno potrebbe anche rischiare ed aprire qualcosa di nuovo: sala da te? Bar di liquori locali? Ritorno all’enoteca? La casa delle grappe? Tavoli con barbeque incorporato? Solo degustazioni? Centro per soluzioni digitali domestiche? Ci sarebbe da lavorare per molti.

Tutti i gestori chiedono un centro storico vivo e vissuto, qualche macchina, uffici pubblici, ma sopratutto tanta tanta vita. Tavoli, sedie, ombrelloni, funghi, vasi con fiori e se possibile molta musica e qualche artista che dipinga: ecco la vita del nostro meraviglioso centro storico. Poi seguiranno le mamme con i passeggini, le coppie di giovani turisti e le scolaresche in gita. Basta una scelta chiara oggi per un sicuro domani:

Suolo pubblico garantito.

Parafrasando Paola Bernini del bar Centrale, la musica da sotto gli archi di piazza del comune, come per il pifferaio magico, richiamerà tutti da Valentano a Bassano Romano, da Civita di Bagnoregio e Caprarola, da Castiglione in Teverina a pitigliano, ma anche dall’Ellera alla Mazzetta.

Giulio Della Rocca