Dal capogruppo NCD in Regione Lazio Daniele Sabatini.
“Si è concluso da pochi giorni il Festival del Volontariato, lodevole kermesse che ha preso le mosse da quella che per molti anni è stata a Viterbo la Settimana del Volontariato.
Un’importante iniziativa volta a riconoscere e a valorizzare il ruolo delle tante associazioni e dei tanti volontari che operano nel nostro territorio. Per questo, per rispetto soprattutto nei loro confronti, non ho inteso pubblicare le mie riflessioni durante i giorni della manifestazione riservando ad oggi un’amara considerazione.
Quando, all’evento inaugurale del festival, il primo cittadino ha convintamente sostenuto che le associazioni di volontariato debbano essere messe nella condizione di sostituirsi all’amministrazione comunale, ne era convinto davvero.
Sono quasi due mesi che il Sindaco e il sindaco ombra (ciascuno individui e provi a scambiare liberamente le due figure) non riescono o non vogliono risolvere la questione della guida dei Servizi Sociali del Comune di Viterbo.
Un settore estremamente delicato ma che da troppo tempo è abbandonato a sé stesso e lasciato gravare esclusivamente sulle spalle delle ottime professionalità tecniche e amministrative che vi operano.
Un settore qualificante per l’amministrazione comunale, soprattutto in una fase economico e sociale così critica, che invece vede, nel disinteresse generale, l’assenza di un assessore e di un dirigente stabilmente presenti.
Uno scandalo, si sarebbe detto, quando ci si scandalizzava ancora.
Una vergogna, è stato detto, quando il sindaco ufficiale ha sostenuto, oltre un mese fa, di voler attendere l’esito delle elezioni provinciali di II livello (dove, per intenderci, votano solo gli amministratori comunali) per assegnare la poltrona di assessore a chissà quanti aspiranti e raggranellando, così, qualche consenso in più per la lista del sindaco e del sindaco-ombra.
Una tristezza, lo diciamo oggi, osservare che questa misera operazione di trasformazione di un assessorato così delicato in una vile merce di scambio, abbia pure funzionato dal punto di vista meramente elettorale.
Ecco allora la riflessione più amara. La logica politica e le beghe di palazzo prevalgono sull’amministrazione della città che, se su altri settori è molto debole, nel campo sociale è del tutto assente. Inutile elencare le reali quanto drammatiche esigenze della cittadinanza ancora inevase o addirittura mortificate da questa amministrazione, dato che non sapremmo nemmeno con chi discuterne.
Lo ribadiamo da tempo: ci sono alcuni temi che rischiano di esplodere e alcune categorie e fasce della popolazione in difficoltà estrema. Ciò avviene nel totale disinteresse di chi dovrebbe essere deputato a lavorare per trovare soluzioni concrete e praticabili ma che invece continua ad assumere atteggiamenti arroganti e presuntuosi privi di qualsiasi interesse e utilità per la collettività.
Tutto questo è davvero avvilente, a voler per forza essere eleganti….”