Vita da Marittimi

Ott 29, 2016

Quando parliamo di navi ci viene subito da pensare alle vacanze ai viaggi, alla possibilità, grazie alla nave, di poter
raggiungere isole e posti incantevoli per i nostri viaggi.
Ma la nave è “armata” di equipaggio che necessariamente deve avere un numero prestabilito di “lavoratori” dalla tabella di armamento: numero che sui tradizionali traghetti arriva a circa 60 per ogni viaggio e che sulle navi da crociere è pari a circa un terzo dei passeggeri trasportati.
Quindi il marittimo è soggetto a turni, chiamate, brevetti da conseguire: un lavoro particolare, lontano da casa, un lavoro
“usurante” Ma cos’è un lavoro usurante?
Secondo il decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374 i lavori usuranti sono quelli per cui è richiesto un impegno psicofisico
particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti da misure idonee. Un altro decreto che tratta questo tema è il Decreto 19 Maggio 1999 (G.U. N.208 Del 04-05-1999) Criteri Di Individuazione Delle Mansioni Usuranti. E Infine Decreto Legislativo 21 Aprile 2011, N. 67.
Nonostante tutte queste leggi descrivono requisiti che la categoria dei marittimi ha per poter rientrare nella categoria
dei lavori usuranti non viene mai citata tanto meno considerata. Da uno di loro, un marittimo, riceviamo questo
sfogo: “Il nostro non si limita ad essere solo un richiamo di attenzione relativo alle condizioni di lavoro ma un vero
e proprio appello di uomini, mariti e padri che vorrebbero essere più presenti nelle loro case e sopra tutto nelle
loro famiglie: siamo costretti ad affidarci ad un apparecchio telefonico per sapere le condizioni dei nostri parenti
ed a vivere in ambienti poco salutari esposti h.24 a campi magnetici, a luci artificiali, a tutte le condizioni meteo, a vivere in spazi ridotti e alla convivenza con l’equipaggio 24su 24, costretti a nutrici con cibi surgelati premesso sempre che le condizioni meteo ci permettono il consumo dei pasti e un giusto riposo (ricordo anche la questione delle navi piene di amianto e aggiungerei anche che grazie a qualche giudice non ci vengono neanche garantiti i benefici di cui dovremmo usufruire,
benefici tra l’altro di cui altri nella nostra medesima situazione godono già da tempo … bene noi ci chiediamo perché
tutto questo? perché tutte queste rinunce? perché la nostra vita è stata trascorsa per i 2\3 in mare?. A tutti coloro che leggeranno, queste poche semplici parole non verrà da pensare che alla fine dei conti abbiamo trascorso una vita
svilita, lontano da casa, soli in una cabina e talvolta costretti a condividerla nonostante gli spazi davvero ridotti e che nonostante
l’età magari avanzata, sono costretti a improvvisarsi acrobati per raggiungere il proprio letto nel quale riposeranno
per i prossimi 2-3 mesi ma sopra tutto dopo una giornata di lavoro estenuante sia a livello fisico che psicologico
per le ragioni in ora elencate, con orari di lavoro di 12 ore. Vi lascio con questo quesito non è anche il lavoro del marittimo
e’ un lavoro usurante?”

 

image_pdfScarica articolo (pdf)image_printStampa articolo
Quanto ti piace?

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com