“Il grido di dolore lanciato da un lavoratore civitavecchiese ormai da tre settimane in protesta, con sciopero della fame, sotto la sede nazionale dell’Enel non può continuare ad essere ignorato, o trattato con parole di circostanza, dal sindaco Cozzolino e dalla sua giunta. Quanto leggiamo in merito alla denuncia che lo ha colpito, con le parole dell’azienda elettrica che riporta come non più validi gli accordi sottoscritti col Comune di Civitavecchia nel 2003, sono un vero e proprio atto di accusa nei confronti di chi governa la città da Palazzo del Pincio. Rispetto a quegli anni, quando appunto l’amministrazione governava i processi imprenditoriali sul suo territorio salvaguardando l’occupazione e impegnandosi per tutele ambientali di tutta la cittadinanza, la differenza è abissale. Oggi che sulla poltrona di primo cittadino siede chi ha chiesto il voto ai civitavecchiesi in nome dell’ambiente, vediamo che i “soldi sporchi di sangue” hanno preso una direzione ben precisa mentre invece i lavoratori sono abbandonati a se stessi. Ripetiamo allora a gran voce la domanda che arriva drammaticamente dal nostro concittadino: l’articolo 9 della convenzione è ancora valido? È in grado il sindaco Cozzolino, coi suoi ineffabili assessori, di farlo rispettare? O nel frattempo ha preso accordi diversi? Se non vuole rispondere a noi, almeno abbia il coraggio di farlo a questo civitavecchiese”.
Roberto D’Ottavio, candidato al consioglio regionale – Forza Italia

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