Tirreno Power. “Azienda indebitata fino al collo per un assurdo gioco di interessi economici e politici”

“L’incontro tenutosi il giorno  7 u.s. presso la direzione Tirreno Power ha confermato quello che da tanto tempo temevamo, un azienda indebitata fino al collo per un assurdo gioco di interessi economici e politici ha dichiarato la procedura di mobilità, il licenziamento di 186 lavoratrici e lavoratori, primo caso in Italia nel settore elettrico, a conferma che le privatizzazioni volute dal governo D’Alema sono state un fallimento, dapprima per gli utenti, nei servizi e per l’occupazione diretta ed indiretta.
Di questi 186, circa 46 sono quelli della centrale di Civitavecchia, un ulteriore schiaffo occupazionale ad una città che oltre a pagare le servitù energetiche si vede ancora una volta colpita anche dal punto di vista occupazionale.
La scelta fatta, per rispondere alle esigenze delle banche creditrici e degli azionisti, nel ridurre l’organico di TVS a circa 50 occupati è comunque la condanna a morte dello stesso impianto;  le caratteristiche particolari di TVS non sono paragonabili come gestione ad altri impianti tipo, i numeri ed i benchmark sono una cosa, la sicurezza dei lavoratori, dell’ambiente e dello stesso impianto sono un altra.
Ad aggravare la situazione, l’azienda non può ricorrere agli ammortizzatori sociali per una serie di deficenze e  coincidenze dovute a vari fattori; per l’accesso agli stessi, paradossalmente sarebbe necessario un Decreto Ministeriale ad hoc, tipo Ilva per la salvaguardia economica di chi perde il lavoro.
La nostra O.S. tempestivamente ha organizzato per il giorno 8 u.s. un’assemblea con la presenza del segretario regionale Agostino Pisano e della segretaria di federazione Fabiana Attig, comunicando quanto dichiarato dall’azienda.  Dopo ampio dibattito si è deciso di intraprendere un percorso di lotte, al fine di dare risposte concrete per la continuità occupazionale dei lavoratori.
Per quanto ci riguarda, denunciando la pericolosità di queste scelte, abbiamo confermato in assemblea la necessità del più ampio fronte di azione, sindacale, istituzionale e politico per risolvere questo assurdo ulteriore colpo all’occupazione cittadina.
Un primo passo è stato già fatto: i regionali delle  quattro OO.SS. presenti in centrale, unitariamente, hanno richiesto un incontro urgente con l’assessorato al lavoro della Regione Lazio che si terrà presso l’aula Cutuli del Comune di Civitavecchia lunedì 12 p.v alle 14,30 in occasione del quale ci sarà un sit-in presidio da parte dei lavoratori della centrale nel piazzale antistante il municipio.
Aderendo alle iniziative di sciopero indette dalle OO.SS., la nostra Organizzazione Sindacale e gli stessi lavoratori sono convinti che in ogni occasione  siano necessarie azioni forti di sensibilizzazione verso l’azienda,  le istituzioni e l’Enel.
Proprio su quest’ultimo punto, resta ferma la nostra volontà per il coinvolgimento  di Enel S.p.A, corresponsabile dapprima per aver gonfiato l’organico di TVS al momento della cessione e firmataria di un Accordo Ministeriale ed una Convenzione con il Comune con impegni ben precisi.
Oggi il Comune e tutti i soggetti firmatari di questi accordi devono renderne conto, Enel è fortemente presente in città e deve mostrare sensibilità verso il territorio ed i suoi ex dipendenti.
Come deve essere forte l’impegno del Governo, soprattutto dopo le garanzie occupazionali promesse dal premier Renzi nel comunicare l’abbandono del carbone come combustibile per la produzione di energia elettrica, la crisi Tirreno Power, va ricordato, è dovuta anche alla chiusura degli impianti di Vado e alla rinuncia della società nel riavvio degli impianti.
Inoltre, l’inserimento nella discussione per il rinnovo del contratto nazionale degli elettrici della clausola di solidarietà, che ormai tutte le OO.SS. chiedono a gran voce, per un contributo di sostegno ed eventuali riassunzioni di personale già professionalmente formato vede Civitavecchia come testa d’ariete per una risoluzione positiva di questa crisi, inoltre,  a livello sindacale, ridarebbe al sindacato locale lo smalto che lo ha reso importante e fondamentale fino a pochi anni fa, quando Civitavecchia era la vera forza di rivendicazione e di conquista”.
Lo ha comunicato Mauro Cosimi,  RSU Tirreno Power Civitavecchia e Responsabile UGL Chimici-Energia Civitavecchia.