Concittadini di Civitavecchia non lasciatevi ingannare!

 

Non prestate fede a quanto hanno affermato i funzionari responsabili della Regione Lazio in materia di Usi Civici nel loro recente riscontro all’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale di Civitavecchia del 4 novembre 2019 con cui  si  chiedeva  la revoca della determinazione dirigenziale n.A07844 del 2013 con la quale è ingiustamente iniziato il calvario per moltissimi cittadini proprietari di terreni e immobili.

Le parole hanno un preciso significato ed hanno un peso.  Non  credete a quelle espresse dalla Regione. Essa persevera nel suo atteggiamento di chiusura, ponendo a giustificazione  del suo rifiuto a revocare la determinazione il fatto che sarebbero spirati i termini perentori previsti dall’art. 21 nonies della legge 241/1990.  E’ una giustificazione che non sta in piedi.  Infatti non è  per l’art.21 nonies  che la Regione debba procedere all’annullamento della determinazione del 2013 ( e anche di quella del 2019, parimenti  invalida)  ma essa vi deve procedere  e con urgenza invece ai sensi dell’art. 21-septies (Nullità del provvedimento) e Art. 21-octies. (Annullabilità del provvedimento). Ciò dal momento che  le determinazioni in questione sono  invalide e quindi di per sé nulle e  comunque annullabili.

Sono infatti nulle e certamente annullabili  le determinazioni  perché sono provvedimenti  amministrativi  invalidi dal momento che mancano degli elementi essenziali essendo essi:

  1. viziati per difetto assoluto di attribuzione da parte dei funzionari amministrativi della Regione (eccesso di potere e incompetenza rispetto alla competenza giurisdizionale);
  2. adottati in violazione o elusione della sentenza 19/1990 emessa dal Commissario per la liquidazione degli Usi Civici del Lazio, Umbria e Toscana.

E proprio da detto Giudice Commissario,  nell’aprile dello scorso anno,  era venuta una proposta in soccorso della stessa Regione allorché, apprestandosi lui Giudice ad emettere di lì a pochi mesi la sentenza 66/2019 con cui poi ha dichiarato senza ombra di dubbio  libera da usi civici  una prima parte tra le tante oggetto delle cause che i cittadini di Civitavecchia hanno intentato  a difesa dei loro diritti  (ma i documenti alla base della sentenza sono validi ugualmente per tutte le terre in particolare ricomprese nella Tenuta delle Mortelle),  aveva espresso un invito alla Regione Lazio, all’Università Agraria e   al Comune di Civitavecchia – invito finora caduto nel vuoto non per colpa del Comune – a superare, attraverso possibili e fattibili provvedimenti di natura amministrativa,  la negativa situazione determinatasi appunto con le opposizioni di quei cittadini che rivendicavano  tuttora la piena proprietà sui loro terreni; piena proprietà che nessuna sentenza  efficace e  tantomeno quella 19/1990, ha mai loro fatto venire meno ma che atti amministrativi invalidi emessi  in elusione della stessa sentenza da parte  della Regione Lazio e dell’Università Agraria hanno invece di fatto compromesso.

Detto ciò, non possiamo che concludere che la questione degli Usi Civici a Civitavecchia resta  una questione di gravissima ingiustizia, iniziata a causa dell’emissione di atti amministrativi regionali invalidi.

La soluzione c’è ed è legittimamente praticabile altrimenti il Giudice non si sarebbe espresso in tale direzione!

Concittadini,  credete a chi lotta per avere giustizia e non a color che cercano di difendere l’indifendibile.  Supportate le prossime iniziative che saranno poste in essere a breve nella certezza che la verità e la giustizia prevarranno.

Per maggiori informazioni ricordate che la sede di  via Nicola Mori è  ancora aperta,   ogni venerdì dale 15 alle 17.

Vittorio PETRELLI

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