USI CIVICI: A CIVITAVECCHIA SERVONO AZIONI E NON TAVOLI DI STUDIO

E siamo arrivati al “tavolo interistituzionale”. Le parole suonano altisonanti, ma i segnali per 5/6000 cittadini che aspettano da anni una soluzione al problema degli usi civici, sono preoccupanti!! Infatti dopo che i documenti e soprattutto le perizie del Comune e del CTU nominato dal Commissario agli Usi Civici, hanno confermato in modo indiscutibile che a Civitavecchia, nell’area centrale e più densamente edificata, cioè Tenuta delle Mortelle, gli usi civici non ci sono, si può risolvere il problema con una revisione delle posizioni della UA e Regione e chiudere così la questione. Incredibilmente invece, dopo esserci battuti insieme alle amministrazioni passata ed attuale, l’assessore al Bilancio ed Agraria del Comune, avv. E. Di Paolo, con nota del 23 Giugno 2020, chiede un “tavolo interistituzionale” e guarda caso anche il dirigente Lasagna della Regione Lazio, aveva firmato una proposta simile proprio il 22 Giugno 2020. Tanto tempismo da parte dell’Amministrazione Comunale ci sorprende. Contestualmente poi l’assessore regionale all’agricoltura , ambiente e risorse naturali, E. Onorati, riprende la tematica degli usi civici affermando che “la Regione vuole porre fine allo stato di profonda incertezza nel Lazio legato ai procedimenti di sistemazione delle terre di dominio collettivo, ottimizzando la piena disponibilità e collaborazione del Ministero nel trovare situazioni condivise”. Lodevoli iniziative idonee a discutere all’infinito per la soluzione dei massimi sistemi ed utili semmai a risolvere situazioni pesanti createsi nel Lazio dove ci sono effettivamente usi civici in zone densamente abitate. Sorge spontanea una domanda: perché a Civitavecchia dobbiamo attendere l’approfondimento degli elementi normativi giurisprudenziali e la definizione , di concerto con il Ministero, delle procedure per La sistemazione dei domini collettivi? Per tutti i terreni dove gli usi civici è comprovato che non ci sono si deve smettere di tergiversare e dare subito una soluzione alle persone ingiustamente vessate. Questa iniziativa di accomunare Civitavecchia al destino di altre situazioni complicate da risolvere, suona come un ulteriore tentativo della vecchia politica locale di continuare a mantenere immutate situazioni vantaggiose a pochi in città, senza badare al danno che ne deriva ai molti che non possono nel frattempo disporre delle loro proprietà. La sortita sembra proprio un nuovo espediente escogitato per ritardare la soluzione del problema usi civici in città, ora in particolare che la U.A. risulta indebolita dalle pesanti accuse uscite recentemente sulla stampa, e mai smentite, sul suo presidente e su altri membri del Comitato Esecutivo. La Di Paolo avrebbe forse fatto meglio, come assessore al Bilancio, a dedicarsi al controllo e verifica della gestione amministrativa della U.A. che intanto continua ad operare a mandato scaduto e non per l’ordinaria amministrazione, ma su progetti che non potrebbe oggi più portare avanti. Una amministrazione rappresentata da un Comitato Esecutivo che, per professionalità e competenza bene farebbe a dimettersi immediatamente. A Civitavecchia soltanto chi ha altri nascosti interessi, può fingere di non comprendere che il problema si può risolve semplicemente con l’adozione di perizie corrette ed aggiornate sulla base dei documenti disponibili e non lasciandosi trascinare in lungaggini che non ci competono. Del resto anche il Comune con il Sindaco e tutti i capi-gruppo hanno chiesto il superamento delle perizie precedenti perché non aggiornate. Chiediamo a questo punto un incontro urgente con il Sindaco ove ribadiremo la nostra posizione e chiederemo conferma della posizione del Comune. Riteniamo sia davvero necessaria una presa di posizione univoca dell’Amministrazione che, in accordo con la Regione, possa portare a chiudere l’argomento usi civici a Civitavecchia.

Civitavecchia 29 giugno 2020

COMITATO USI CIVICI CIVITAVECCHIA