L’occasione di fare il punto sul porto e sul network laziale per il presidente dell’Adsp Pino Musolino è stata la visita, ieri mattina, della delegazione parlamentare composta dai capigruppo della IX Commissione permanente della camera dei Deputati (Trasporti) e guidata dal presidente, l’onorevole Raffaella Paita. I parlamentari – Silvestroni, Nobili, Ficara, Bossio, De Angelis e Battilocchio – si sono prima confrontati con il presidente e poi hanno visitato il porto a bordo del rimorchiatore “Sea Rock”. 

Il Presidente Musolino ha voluto illustrare e spiegare alla delegazione,  in maniera puntuale, gli elementi di criticità e dimostrare le potenzialità ancora inespresse di questo sistema portuale, con due obiettivi nell’immediato: inserire il Porto di Roma nella rete “core” dei corridoi europei e reperire le risorse finanziarie per le opere infrastrutturali previste a completamento del piano regolatore portuale, convincendo il Governo e il Parlamento dell’opportunità di inserire il porto di Civitavecchia tra le infrastrutture su cui puntare a servizio del Sistema Paese.

«Abbiamo avuto la possibilità – ha spiegato Musolino – di delineare una visione di strategia di quello che vorremmo fare e che senza l’aiuto del Governo rimarrebbe solo un’idea sulla carta». È stata l’onorevole Paita a sottolineare come il porto di Civitavecchia sia sì un grande porto crocieristico, ma «ora come mai deve trovare spazio per progetti forti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, seguendo la strada del Decreto Semplificazioni nel quale viene velocizzata la Orte-Civitavecchia». Da qui la necessità di sburocratizzare per garantire competitività e infrastrutture. Oltre alla trasversale, si è parlato quindi del completamento dell’antemurale e i collegamenti di ultimo miglio, già inseriti nel Recovery. Musolino ha puntato poi anche sulla Darsena Energetica Grandi Masse, chiedendo di inserire il finanziamento nell’elenco delle opere da approvare entro giugno. 

«Le potenzialità sono tante – ha concluso l’onorevole Paita – per rendere davvero questo il porto di Roma». E su questo aspetto è stato Musolino a ribadire la necessità, oggi più che mai attuale, di far sì che Civitavecchia venga riconosciuto come porto Core nell’ambito della revisione delle reti Ten-T. 

«Nei giorni scorsi – ha spiegato il presidente – ho anche scritto al neo ministro Giovannini per caldeggiare questa candidatura. Questa deve essere una battaglia per Civitavecchia ed il suo territorio. È incredibile che tra i porti Core non ci sia quello della Capitale, scalo che nonostante questo gap, è uno dei porti che ha ottenuto più finanziamenti da parte dell’Europa attraverso le progettazioni del nostro ufficio».

La delegazione ed il presidente a conclusione del giro a bordo del rimorchiatore sono stati accolti dal saluto da parte dei lavoratori portuali presenti alla banchina 24. 

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