Consiglio: come direbbe il “sommo direttore” Emilio Fede: «Che figura di m…a!».
Un Consiglio comunale ai limiti della farsa, con botta risposta tra il Presidente Riccetti ed il Sindaco Cozzolino, con Emanuele
La Rosa, capogruppo M5S, che prima prende accordi con la minoranza poi è costretto a rinnegarli: lo stesso Consiglio iniziato
con quasi un’ora di ritardo (dalle 18 alle 18,50 l’inizio, NDR) e poi oltre un’ora discussione per decidere da quale allegato
iniziare la discussione: come direbbe il sommo “direttore” Emilio Fede, “Che figura di M…a”.

Da tutto questo si evince che il sindaco Cozzolino non “digerisce” più la presidentessa Riccetti (ricorrono sempre più insistenti
le voci di “cacciata” della stessa dai pentastellati insieme alla Bagnano e Trapanese) e che sono sempre più frequenti gli screzi
pubblici anche con e tra gli altri consiglieri grillini con la presenza degli attivisti sempre più ridotti e disorientati.
Alla fine comunque,finito l’allegato C, si passa all’allegato A in Consiglio.
Grasso chiede il rinvio della discussione della sua mozione, perché rimasto senza voce ed anche per l’ora tarda e la scarsa partecipazione. Il sindaco Cozzolino non ne vuol sentire parlare dopo la bagarre di inizio seduta. Nasce così l’ennesima
polemica, soprattutto pentastellata, perché la maggioranza insorge quando il presidente Riccetti decide di accogliere la richiesta
di Grasso, di rimandare la mozione al 7 novembre e di chiudere i lavori.
La crisi della maggioranza continua. La Sgr alla ine è passata in Consiglio con i voti contrari dell’opposizione e le astensione
delle 3 dissidenti.

 

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