Attacchi politici infuocati, consigli comunali accesi, appelli accorati e, nel silenzio, la disperazione di chi si ritrova a dover fronteggiare il problema dello sfratto e non ha la possibilità di avere un alloggio. Sono, queste, solo alcune delle molteplici facce che sta assumendo l’emergenza abitativa a Civitavecchia. Un argomento diventato quanto mai attuale in questi ultimi giorni, da quando un gruppo di famiglie in difficoltà ha posto in essere un sit-in di protesta davanti all’entrata di Palazzo del Pincio. Una manifestazione che di fatto, tra sospensioni e riprese, risale a ben vedere allo scorso febbraio, quando il Movimento Ottimo Consiglio aveva promosso una protesta sotto le finestre del primo cittadino e dell’amministrazione comunale per dare voce alle necessità di numerose famiglie che avevano bisogno di un alloggio e/o di un lavoro. Nella tensione di questi ultimi giorni, non sono poi mancati cittadini che hanno chiesto perché numerosi civitavecchiesi devono stare senza casa e invece l’ex caserma De Carolis di via Braccianese Claudia sarà ristrutturata e consegnata ai migranti. Per cercare di chiarire, per quanto possibile, i dubbi, ci siamo rivolti direttamente agli uffici dell’Ater. In base a quanto emerso, la graduatoria di aventi diritto all’alloggio non è stata ancora aggiornata dallo scorso novembre, ma l’aggiornamento dovrebbe avvenire, salvo imprevisti, entro la prima quindicina di giugno, secondo la consuetudine di effettuare circa un paio di aggiornamenti all’anno. Attualmente, ci sarebbero circa 700 famiglie in coda per un alloggio, anche se la cifra è estremamente variabile, con persone che vi si inseriscono e altre che rinunciano. Non è stato reso noto se i manifestanti facciano anch’essi parte di questa graduatoria e a che posto attualmente si configurino, ma il loro sit-in, in un certo senso, sembra voler dare voce a tutti coloro che figurano nell’elenco. Quest’ultimo, poi, non è ordinato su base cronologica: chi si dovesse inserire ex novo potrebbe passare avanti a chi è in graduatoria da mesi. La classifica, infatti, si basa su parametri specifici, ognuno dei quali assegna un punteggio, ed è quest’ultimo che determina la posizione in graduatoria degli aventi diritto. Man mano che aumenta il bisogno, quindi, fino ad arrivare alla vera e propria emergenza sociale, sale anche la posizione in graduatoria. Con l’aggiornamento, poi, la situazione cambia di continuo. Per quanto riguarda invece i dubbi di alcuni sul fatto che venga ristrutturata una caserma per darla ai migranti piuttosto che provvedere alle priorità dei residenti, l’Ater chiarisce che il suo patrimonio immobiliare è a parte rispetto a quello degli altri. La De Carolis, infatti, rientra nel demanio militare e non attiene all’Azienda Territoriale per l’Edilizia, che invece gestisce alloggi e locali commerciali. Il suo patrimonio, inoltre, è diverso anche da quello del Comune. Intanto, mentre continua la protesta, da Palazzo del Pincio è arrivato l’annuncio che entro dicembre, salvo imprevisti, saranno pronti 6 nuovi alloggi in Viale Lazio. Il progetto è esecutivo e l’Ater è in procinto di indire la gara d’appalto. Lo stesso, spiega il Comune, vale per il progetto relativo alla realizzazione dei 12 alloggi e della scuola previsti in via Canova, per cui si è in attesa che la Regione evada la pratica di Valutazione Integrata Strategica senza la quale non è possibile avviare i lavori. Si prevede una conclusione abbastanza veloce anche per quanto riguarda i 16 alloggi del Piano di Zona 4 a San Gordiano, visto che si è in attesa che siano espletate tutte le pratiche relative all’avvio della gara. “L’emergenza abitativa a Civitavecchia – commenta Sandro De Paolis, consigliere comunale di Ap – è una vera e propria piaga sociale, pur essendoci molte case popolari. Bisogna però agire nella legalità e tenere conto della graduatoria. Se non ci sono case non c’è diritto. Ho sollecitato l’assessore Pantanelli affinché vengano compiuti i primi passi per andare in causa per i circa 20 alloggi che il Comune doveva acquisire e che invece non ha mai ricevuto. Purtroppo è già passato un anno e mentre si avvieranno i procedimenti per andare in causa ne passerà almeno un altro”.