Gianfranco Forno: “Un assegno di disoccupazione universale. Si occuperà anche del personale occupato nelle mense scolastiche?”.

 

Entro la fine di questo mese il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando avrà preparato la norma che aumenta l’indennità di disoccupazione per il personale dipendente con la possibile estensione anche ai lavoratori autonomi con partita IVA.

Il personale delle mense scolastiche, a livello nazionale, si trova fino ad oggi con contratti a tempo indeterminato e, però, senza retribuzione nel periodo di chiusura estiva delle scuole. A ciò si aggiunga anche, fino allo scorso anno, l’assenza di contribuzione in tale periodo ai fini della pensione e il fatto che la maggioranza di tali dipendenti ha un contratto part time che va dalle due alle quattro ore giornaliere di lavoro.

Con la legge finanziaria di quest’anno, il Governo  ha sanato l’aspetto del part time che vedrà la contribuzione figurativa anche nei mesi estivi. L’on.le Sandro Battilocchio, sull’argomento ha lo scorso anno presentato una interrogazione al Governo che, per quanto è a mia conoscenza, non avrebbe neppure ricevuto risposta. Nel frattempo, sulla base di sentenze della Corte di Giustizia europea, e di conseguenti cause di lavoro nei tribunali italiani, a coloro che hanno fatto ricorso sono statai riconosciuti anche i periodi estivi del lavoro part time ai fini pensionistici, anche per i cinque anni precedenti al termine dei contratti lavorativi.

Ovviamente, la maggioranza dei lavoratori nelle mense scolastiche non possono chiedere (durante la chiusura delle scuole) l’indennità di disoccupazione, essendo il loro contratto a tempo indeterminato.

La creazione del nuovo assegno di disoccupazione dovrebbe, nella logica, comprendere anche questi lavoratori (anche se qualcuno ha detto che potrebbero trovare nel periodo estivo un altro lavoro come anche potrebbero avere durante l’anno scolastico un’altra occupazione – anche questa part time – per giungere al tempo pieno!?!).

Mi auguro che i parlamentari, non solo del nostro territorio, si ricordino (se non lo facesse il Governo nella stesura del nuovo provvedimento) che è il momento giusto e corretto intervenire sull’argomento anche per evitare possibili ulteriori e nuove cause a livello europeo e nazionale.

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