Ufficialmente sospese processioni pasquali e festa di Santa Fermina

CIVITAVECCHIA – Non poteva essere altrimenti, considerato il periodo di estrema emergenza e la necessità di evitare in tutti i modi i contagi. Così il vescovo Luigi Marrucci ha inviato alle comunità parrocchiali le nuove disposizioni per la Settimana Santa e per tutto il mese di aprile, confermando la sospensione delle processioni pasquali e della festa patronale di Santa Fermina.

LA LETTERA – Cari amici nel sacerdozio ministeriale e battesimale, siamo alle porte del più importante Tempo Liturgico dell’Anno della Chiesa e tutti desideriamo sapere come comportarci. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in data 19 e 25 marzo u.s. ha emanato il due Decreti in tempo di Covid-19 proponendo indicazioni generali e suggerimenti che la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha fatto suoi, offrendo, a sua volta, degli Orientamenti ai singoli Vescovi diocesani per emanare, nel loro territorio, le necessarie disposizioni. Insieme al Vicario generale, al Pro-Vicario e al Vicario della Pastorale, e alla luce di quei decreti e orientamenti, abbiamo preso in considerazione il periodo che ci sta davanti: la Settimana Santa e il Tempo Pasquale per il mese di aprile, con i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana.

Queste le disposizioni per l’intera Chiesa di Civitavecchia-Tarquinia.

SETTIMANA SANTA

Nella Chiesa Cattedrale e nelle Chiese parrocchiali:

Domenica delle Palme: si può celebrare o concelebrare l’Eucaristia a porte chiuse, senza concorso di popolo, usando la terza forma “Ingresso semplice” (cfr. Messale Romano, pag. 121 n. 17).

Giovedì santo: il decreto concede, in via straordinaria, ai presbiteri la facoltà di celebrare o concelebrare l’Eucaristia, senza concorso di popolo, a porte chiuse, omettendo la “lavanda dei piedi” e la processione con l’esposizione della Santissima Eucaristia.

Venerdì santo: la Celebrazione della Passione del Signore, a porte chiuse senza concorso di popolo, può essere celebrata introducendo, nella preghiera universale, un’intenzione particolare per il tempo di pandemia che stiamo vivendo (cfr. Messale Romano, pag. 147 n. 13).

Veglia pasquale: sia celebrata o concelebrata, a porte chiuse senza concorso di popolo,

omettendo la benedizione del fuoco, i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana, eventuali Battesimi dei bambini, ma rinnovando le promesse battesimali.

Domenica di Pasqua: i sacerdoti possono celebrare o concelebrare l’Eucaristia a porte chiuse, senza concorso di popolo.

Per garantire un minimo di dignità alla celebrazione, la CEI si è rivolta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che attraverso il Ministero dell’Interno – Direzione centrale degli affari dei culti – ha risposto: accanto al celebrante sia assicurata la partecipazione di un diacono, nelle Parrocchie in cui è presente, un inserviente all’altare, un lettore, un cantore, un organista  ed eventualmente l’operatore per la trasmissione. E nell’aula della Celebrazione si rispetti la dovuta distanza tra le persone. Ci si attenga scrupolosamente a tutte le disposizioni di legge; in particolare, quelli che si muovono da casa per raggiungere la Chiesa Parrocchiale, abbiano con sé l’autocertificazione, da esibire ad un eventuale controllo, nella quale si specifichi il giorno e l’ora della Celebrazione con l’indirizzo della Chiesa dove questa si svolge.

Messa Crismale: è trasferita a data da stabilire. Pertanto si continui ad usare gli Oli benedetti e il Crisma consacrato nell’ultima Celebrazione.

N.B. I monasteri, le comunità religiose, le comunità neocatecumenali e tutte le altre associazioni o gruppi ecclesiali non possono avere celebrazioni proprie.

Sono sospese tutte le processioni e altre pratiche che la pietà popolare esprime in questo tempo liturgico, al fine di evitare assembramenti che potrebbero essere occasione di contagio virale. Circa il Sacramento della Penitenza viene richiamato l’atto di dolore perfetto, accompagnato dall’intenzione di celebrare, quando la situazione sarà normalizzata, il sacramento della Penitenza. L’atto del dolore perfetto, da se stesso, comporta immediatamente la riconciliazione con Dio (cfr. Concilio di Trento, Sess. XIV, Doctrina de Sacramento Paenitentiae, 4 [DH1677]; CCC nn. 1451-1452).

Ai sacerdoti che celebrano in diretta TV o in streaming l’Ufficio delle Comunicazioni sociali della CEI ricorda di attenersi alle disposizioni liturgiche per rendere degna la celebrazione trasmessa; non è consentito registrarla e successivamente trasmetterla. Chiedo ai sacerdoti che celebrano usando i media di partecipare ai fedeli la sofferenza dell’intera Chiesa diocesana in questo particolare momento di calamità, affidando al Signore quanti operano in prima fila per curare gli ammalati, accompagnare i defunti e sostenere i loro familiari nel dolore.

Le feste dei Patroni che vengono celebrate in questo arco di tempo, potranno essere differite al giorno in cui la comunità nazionale riprenderà la vita normale e così saranno occasione di ringraziamento e di gioia per tutti. Con il Sindaco Avv. Ernesto Tedesco, la festa di Santa Fermina sarà celebrata in data da stabilire in comune accordo, al momento opportuno.

II. TEMPO PASQUALE PER IL MESE DI APRILE

Celebrazione Eucaristica di Prima Comunioni e di Confermazione: i Parroci differiscano queste celebrazioni ai mesi di settembre e di ottobre.

Si sospendono inoltre tutte le altre celebrazioni programmate per il mese di aprile: la “settimana vocazionale” in diocesi (19-26 aprile) e a conclusione la festa dell’Eccomi, la festa di Santa Fermina patrona della città di Civitavecchia, la scuola di formazione teologico-pastorale.

Mi unisco volentieri alla richiesta che il Vicariato di Roma farà al Consiglio Permanente della CEI per ottenere, se possibile, un aiuto economico per le nostre parrocchie. Come avete appreso dagli organi di stampa, il Card. Angelo De Donatis, Vicario del Papa per Roma, è ricoverato al Policlinico Gemelli perché è risultato positivo al Govid-19. Ricordiamolo al Signore, insieme ai molti sacerdoti e fedeli ricoverati in Ospedale.

Cari amici, accogliamo questo tempo di sofferenza e di amarezza con fede e come un dono che il Signore offre a tutta l’umanità per vivere più interiormente la “grazia della Pasqua”. Sarà una Pasqua senza riti liturgici, ma il Signore la sta celebrando nella grande Liturgia della storia e ci chiede di partecipare e di vivere con lui il mistero della sua morte e risurrezione. Anche nell’Antico Testamento Dio conduce più volte il suo popolo nei vari deserti della vita fino alla schiavitù Babilonese e, dopo che il tempio era stato distrutto e quindi nell’impossibilità di immolare sacrifici di animali, gli chiedeva una cambiamento radicale di vita e il sacrificio di un cuore rinnovato. E’ il messaggio che il Signore rivolge anche oggi alla sua Chiesa e agli uomini che lui ama, perché nella sosta delle sue liturgie e delle sue pratiche di devozione e di vita quotidiana, giunga a ritrovare l’ascolto interiore della Parola dello Sposo.

Un abbraccio fraterno a tutti con la Benedizione del Signore,

+ don Luigi, vescovo

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