Secondo lo studio ABC hanno lo stesso peso inquinante sul territorio.   

Centrale di Torre Nord e porto hanno lo stesso peso con riferimento al PM10,ovvero le famigerate polveri sottili tornate tristemente di moda dopo gli allarmi smog delle ultime settimane nelle principali città italiane. Ma anche a Civitavecchia non possiamo certo sorridere, visto il quadro che emerge dal progetto ABC, realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, in collaborazione con vari enti scientifici. Un lavoro di due anni da cui è possibile avere un quadro della situazione relativa all’inquinamento nel nostro territorio
Nello studio ABC la misura dell’esposizione della popolazione residente è stata stimata considerando le impronte al suolo degli inquinanti scelti, ovvero polveri sottili per Torre Nord e il porto e ossidi di azoto per il traffico. I tassi di emissione degli inquinanti emessi dalle tre fonti sono stati valutati confrontando le quantità autorizzate, la loro modulazione temporale, la tipologia di impianto e la modalità di emissione. I risultati delle simulazioni hanno permesso di ottenere per ciascuna fonte di pressione ambientale l’impronta al suolo dell’inquinante In particolare l’impronta della centrale di Torre Nord presenta tra l’altro due fattori caratterizzzanti: la propria portata si estende sull’intero comprensorio vista l’altezza della ciminiera e il funzionamento continuo che porta ad una maggiore dispersione in quota. L’ordine di grandezza del contributo alla concentrazione media annua al suolo di polveri sottili attribuibile a Torre Nord, secondo lo studio, è di 0,05, una frazione molto piccola di quella rilevata dal sistema di monitoraggio della qualità dell’aria attivo nel comprensorio che presenta una valore caratteristico dell’ordine di 20.
Per quanto riguarda il porto, la simulazione ha considerato per ciascun attracco la manovra di ingresso, lo stazionamento, e la manovra di uscita della nave. Per ciascuna nave sono stati acquisiti il codice IMO, la tipologia, la stazza e, se disponibili, il numero e la potenza dei motori presenti. Come accaduto per Tvn, il tracciante scelto per il porto sono state le polveri sottili. Lo studio ha evidenziato che l’impronta del porto presenta un’estensione, dal punto di vista dello spazio, differente rispetto a quella della centrale; si estende in maniera significativa nella parte marina del comprensorio e mentre è meno incidente sulla terraferma, pur se non del tutto assente. Va detto che il contributo alla concentrazione media annua di polveri sottili attribuibile al porto ed alle attività associate è lo stesso di Torre Nord, ovvero 0,05.
Lo studio ha anche preso in considerazione il peso del traffico come fattore inquinamento. Due le rilevazioni dello studio ABC una marzo 2014 ed una a luglio 2013, ovvero in due diversi periodi dell’anno con rilevazioni del flusso veicolare nelle strade principali del nostro territorio.  Il tracciante scelto per il traffico stradale è stato l’NOx, ovvero gli ossidi di azoto. Il dato che emerge, soprattutto per la diffusione del fattore inquinamento è ovviamente ben diverso da quello degli altri e due fattori inquinamenti presenti nel territorio e oggetto dello studio.  Infatti essa risulta concentrata attorno alle fonti di emissioni, che sono localizzate al suolo, anche se si estende significativamente trasversalmente al grafo stradale. I valori di concentrazione media annua di NOx ottenuti dal modello non sono comunque trascurabili e dimostrano l’incidenza dello stesso  e sono dell’ordine di 30 per le zone urbanizzate. “Per fare considerazioni operative –si legge nella nota finale dello studio- è necessario ricordare che l’inquinante considerato dalla norma vigente è il Biossido di Azoto, frazione degli ossidi di azoto totali. Ipotizzando realisticamente che il rapporto NO2/NOx sia inferiore 0.5, i valori ottenuti risultano confrontabili con quanto rilevato dal sistema di monitoraggio della qualità dell’aria operativo nel comprensorio, facendo del traffico autoveicolare una delle principali cause di inquinamento locale di biossido di azoto, responsabile, così come le polveri sottili, di aumentare la mortalità per cause naturali, cardiovascolari e respiratorie”.

 

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