TVN a turbogas, Collettivo No al Fossile e Giovani Democratici Cvitavecchia in risposta a Tamburi di ENEL

È arrivata finalmente la risposta di Enel nei confronti del nostro territorio: le centrali a turbogas si faranno. Niente idrogeno (di qualsiasi tipo), niente progetti per il porto, niente di niente.

 

“Per mesi la città si è unita, le discussioni si sono accese e hanno portato all’attenzione di tutti la necessità che civitavecchia ha di abbandonare definitivamente la servitù energetica, dopo quasi 70 anni.

Per mesi le risposte non sono arrivate poi d’incanto: il Direttore Generale Carlo Tamburi conferma dalle pagine del messaggero che il procedimento di trasformazione non solo andrà avanti ma che è anche l’unico preso in considerazione.

I nostri nonni, i nostri genitori hanno vissuto il mostro Enel, lo hanno visto distruggere la salute dei propri cari, si parla di centinaia e centinaia di morti per tumore nel comprensorio. La vocazione turistica dimenticata e sacrificata per essere poco più di un casello autostradale.

La nostra posizione di Giovani Democratici di Civitavecchia è nota da sempre: NO.

Ora più che mai è necessario ribadire l’assoluto NO a qualsiasi tipo di nuova centrale o compensazione che derivi da queste.

Basta inquinamento, basta morti, basta sfruttamento del territorio”. – Giovani Democratici civitavecchia

 

“Non sappiamo se quella di Tamburi sia ignoranza, malafede o voglia di buttarla in caciara, come si dice dalle nostre parti. Quello che è evidente però è che il disco rotto del dirigente non si è ancora aggiustato. Ciò premesso, alle argomentazioni tecniche, per la verità piuttosto vaghe, utilizzate dal Direttore di Enel Italia risponderanno come sempre i tecnici e gli scienziati con cui i comitati di Civitavecchia si confrontano ormai da anni e che, a differenza di certi manager, non guardano alla preistoria, ma al futuro e alle nuove generazioni. A noi interessa invece rispondere alle provocazioni di Tamburi (perché di questo si tratta) ricordandogli ancora una volta che Civitavecchia non è una colonia di ENEL e che se in passato i piani della sua azienda hanno trovato sponde in una classe dirigente locale complice e mediocre, oggi le cose sono decisamente cambiate, soprattutto nella capacità di analisi e di visione di movimenti e società civile.

Ricordiamo a Tamburi che, esattamente 18 anni fa (era il 25 marzo 2003) la sua ENEL si portava a casa il voto favorevole della maggioranza del consiglio comunale di Civitavecchia sulla riconversione a carbone di TVN. Anche in quel periodo manager illuminati e avvocati “progessisti” ci parlavano di tecnologie all’avanguardia a tutela dell’ambiente (la balla del carbone pulito) e di posti di lavoro garantiti. Oggi, a distanza di pochi anni da quell’indecente vicenda, i posti di lavoro sono diminuiti e altre centinaia rischiano di perdersi a causa di piani nazionali sballati e fuori tempo massimo, mentre la situazione sanitaria e ambientale del nostro territorio è talmente sotto gli occhi di tutti (tranne forse di Tamburi, che chissà dove abita) che non vale neanche la pena stre qui a ribadirla. E, proprio sul fronte del lavoro, ricordiamo a Tamburi – che sul tema non spende neanche una parola -, che la riconversione a gas di TVN determinerà la perdita di oltre 500 posti di lavoro in pochi anni: un prezzo che Civitavecchia non è davvero disposta a pagare!

La faccia tosta di Tamburi non è però totalmente fuori luogo. A dare solidità e senso ad argomentazioni che altrimenti meriterebbero solo fragorose risate, c’è infatti il pessimo Piano Integrato Energia e Clima ancora che vede ancora nel gas una risorsa indispensabile per avviare una finta transizione ecologica la quale, tra le altre cose, condannerà il nostro territorio ad un futuro di inquinamento, disoccupazione e rinnovato servilismo coloniale.

Contro questo disegno perverso e dannoso, a 18 anni dalle bugie del carbone, la città ed il suo comprensorio hanno già risposto in coro: ambiente, salute e lavoro non passano dal gas. Tamburi ne prenda atto, si sieda ad un tavolo e la smetta per sempre di immaginarsi viceré di territori complessi e a lui evidentemente sconosciuti”.

Collettivo No al Fossile – Civitavecchia