Il bando sui rom fa scoppiare il bubbone: così mamma Roma diventa una matrigna sul banco degli imputati che da questo territorio prende energia elettrica e turisti senza dare nulla in cambio.

Ci è voluto un bando per cercare casa ai rom delle baraccopoli per far scoppiare un bubbone da troppo tempo nascosto, anche se doloroso.

Quando Roma ha ricompreso l’area di “Civitavecchia- Viterbo” (come testualmente scritto nel bando) per cercare privati disposti ad essere pagati per adibire proprie proprietà a “condomini sociali”, il sindaco Ernesto Tedesco è esploso: “Quel bando è insieme una conferma e un suggerimento: ci conferma che la Città Metropolitana guarda a questo territorio solo come soluzione dei problemi (ambientali, sociali e chi più ne ha più ne metta) che non riesce a risolvere e ci suggerisce che dobbiamo avviare un dibattito su come scappare dalla morsa soffocante”.

E la fuga sarebbe appunto quella verso Viterbo, dove per la verità il sindaco Arena ha già detto che si può lavorare ad una provincia dove la città dei Papi e quella di Traiano possa avere pari dignità. Il dibattito insomma si è aperto davvero: il deputato del territorio, Alessandro
Battilocchio, ha ricordato alcune iniziative parlamentari.

Il consigliere Perello si è rifatto ad una delibera di consiglio comunale del 2014 che impegnava il Pincio a cercare la via d’uscita alla trappola metropolitana. E mai come questa volta in ben pochi hanno avuto il coraggio di difendere la matrigna Roma, che ha letteralmente abbandonato un territorio che pure gli porta energia elettrica e turisti.

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