“Sono stati due giorni molto intensi e importanti per i lavoratori di Tirreno Power, quelli
appena trascorsi. Il giorno 13 u.s., presso il MISE, abbiamo avuto conferma che per tutti i
Siti industriali della Società sarà possibile utilizzare gli ammortizzatori sociali. Il giorno
successivo, con la Delegazione Trattante, abbiamo messo a punto la strategia da usare
per tentare di trovare un accordo che metta in sicurezza, il più possibile, i lavoratori
coinvolti.
Significative sono state le parole della Vice Ministro Bellanova: le Parti utilizzino al
meglio e con tutta la saggezza possibile gli strumenti straordinari che sono stati
concessi, al fine di risolvere definitivamente i problemi insorti in questi ultimi anni,
tramite un accordo che possa utilizzare proficuamente gli ammortizzatori sociali
concessi dal Governo. Detto in altre parole: senza accordo tra le Parti è a rischio anche la
Cassa Integrazione.
La Delegazione Trattante, composta da sindacalisti e RSU provenienti da tutti i Siti
produttivi della Società, consapevole del difficile momento, ha sottolineato come i
margini per fare un accordo rispettoso delle esigenze di tutti, esistano e debbano essere
colti con grande senso di responsabilità da parte dell’Azienda e degli Azionisti.
In particolare è stata sottolineata l’esigenza di ragionare sull’organico di riferimento
della Società, tenendo conto di quanto accaduto in questi due anni e soprattutto
evitando di esternalizzare massicciamente attività di Centrale, come fino ad oggi
accaduto. Continuare a non voler prendere in considerazione la leva dell’Insourcing,
equivale a mettere in campo una provocazione notevole. Non può minimamente essere
preso in considerazione un approccio che mentre tenta di ragionare sulle salvaguardie
occupazionali e conseguentemente sui sacrifici che i lavoratori e le loro famiglie
dovranno fare, veda, di contro, l’aumento di Personale esterno nel perimetro aziendale.
Capiamo bene quali siano le esigenze delle banche finanziatrici: a fine percorso, questa
Azienda, dovrà camminare nella maniera più economica possibile: bassi organici, alti
guadagni.
Peccato che sotto i numeri ci siano le persone con le loro famiglie, i loro problemi e con
alle spalle tutta una serie di sacrifici che hanno sostenuto in questi ultimi anni pur di
mantenere il lavoro.
Tutti sono consapevoli che senza grossi sacrifici da questa vertenza non se ne esce. Ma è
altrettanto indubbio che le risorse da mettere in campo, gli Azionisti ne hanno.
Gli strumenti che potranno essere messi in campo li abbiamo elencati più volte: un
organico di riferimento credibile anche a fronte di un insourcing necessario, una
mobilità volontaria incentivata che possa accompagnare i lavoratori su vari fronti, il
rafforzamento dell’accordo per la ricollocazione nel Gruppo (engie e Sorgenia)
attraverso anche percorsi di formazione mirati, una Solidarietà di Settore come ultimo
paracadute (ricordiamo a Tirreno Power che queste Segreterie Nazionali stanno
mettendo come prima priorità contrattuale, proprio questo argomento).
Difficoltà grandi da una parte certamente, strumenti realistici e sufficientemente
adeguati dall’altra.
Su queste basi la Delegazione Trattante si è data il mandato di intraprendere un
negoziato che, entro la fine di novembre, possa produrre un accordo soddisfacente
quale preliminare condizione per l’attivazione degli ammortizzatori sociali straordinari.
Qualora non si dovessero raggiungere risultati accettabili:
QUESTE SEGRETERIE NAZIONALI TORNERANNO A METTERE IN CAMPO TUTTE LE
AZIONI DI LOTTA POSSIBILI”.

Comunicato congiunto delle  Segreterie nazionali
FILCTEM Cgil – FLAEI Cisl – UILTEC Uil

 

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