Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal sindaco Tidei al vice ministro all’economia Stefano Fassina incaricato del Governo per i problemi fiscali.

“Apprendo dalla stampa che è  imminente la presentazione di un decreto legge sulla sospensione dell’IMU prima casa al quale seguirà un disegno organico sull’ abolizione della stessa mirata alle prime abitazioni.

Personalmente sono d’accordo sull’abolizione del pagamento dell’Imu prima casa, ma il governo deve impegnarsi a compensare la mancata erogazione ai Comuni, che altrimenti rischierebbero di andare incontro a seri problemi di cassa.

Sulla realtà del Comune che sono chiamato ad amministrare inoltre hanno già pesato le modifiche all’Imu introdotte con la legge 24 dicembre 2012 n. 228.

Infatti già con la legge di stabilità i comuni sono stati privati a favore dello Stato dell’intero gettito relativo ai fabbricati industriali (immobili di categoria catastale D) compensato rispetto al 2012 dell’intero gettito su”gli altri immobili oltre la prima abitazione.

Occorre evidenziare, infatti, che esistono comuni, come Civitavecchia, che presentano una composizione dei cespiti situati nel loro territorio, che risulta peculiare rispetto alla situazione “standard” a livello nazionale.

Nello specifico, a Civitavecchia, oltre il 40% dell’attuale gettito IMU, è dato dagli immobili classati in categoria catastale “D”, in particolare da due grandi centrali termoelettriche di ENEL e di TIRRENO POWER.

Pertanto, l’applicazione della norma, così come è stata prevista nella legge di stabilità, comporta già nella rata di giugno il  venir meno in termini di gettito di oltre cinque milioni di Euro.

Già oggi, la situazione anomala rispetto allo standard nazionale dei cespiti presenti in  questo Comune, ha indotto il Ministero delle Finanze ad un’arbitraria ed ingiustificata decurtazione del gettito ICI di riferimento, che ha inciso indebitamente sulla riduzione operata dal Ministero dell’Interno sul Fondo Sperimentale di Riequilibrio (FSR), per circa 2.400.000 € e che sta costringendo questa Amministrazione ad agire in via giurisdizionale a tutela dei propri interessi.

Tutti questi fattori senza tenere conto delle eccezioni, o senza correttivi di sorta, vedrebbe questo Comune privato di maggior parte delle entrate necessarie al suo funzionamento, con conseguente dissesto finanziario.

Si chiede, quindi, di tenere conto, nelle valutazioni che verranno fatte, anche delle situazioni che presentano anomalie come la realtà dei cespiti di Civitavecchia, prevedendo quindi, contestualmente, gli opportuni correttivi, quali il ripristino del gettito rappresentato dalla quota degli immobili di categoria D affinché questa Amministrazione possa disporre delle risorse finanziarie adeguate allo svolgimento del proprio ruolo istituzionale”.

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