Da Pietro Tidein riceviamo e pubblichiamo.
“Spezzeremo le reni all’Enel”. Hanno vinto le elezioni dando tutte le colpe all’AIA e promettendo che avrebbero ridotto l’inquinamento. Invece con Cozzolino le ciminiere di Torre Nord hanno bruciato 530 mila tonnellate di carbone in più in un anno. Nello stesso periodo, per pagare il “gran rifiuto” dei 10 milioni del contributo Enel, ogni famiglia versava 550 euro di tasse in più e riceveva minori servizi per altri 250 euro.
Più poveri e più inquinati: questa è la realtà dei fatti. E questa credo sia una visione sufficientemente dettagliata e mai smentita della realtà. A quanto pare, dunque, le tonnellate di bugie riversate sull’AIA non hanno fermato la nuova valanga di carbone. I controlli e i dati in tempo reale di cui parla Daniele Brizi sono stati ottenuti proprio all’AIA di Tidei che ha ridotto tutti i limiti degli inquinati in vigore prima del 2013. Sempre Brizi continua a fare delle aperture all’Enel sostenendo di voler “capire e concordare con l’Enel come vuole continuare dopo la scadenza delle autorizzazioni esistenti ad insistere sul nostro territorio”. Meno male che proprio l’AIA mette come limite alla presenza Enel sul territorio il 2034. Ma evidentemente anche questo non piace ai Cinquestelle. Non sorprende a questo punto nemmeno la decisione di Cozzolino di uscire dall’Osservatorio Ambientale. L’Osservatorio in collaborazione con Arpa Lazio sta infatti elaborando un modello che consentirà di prevedere eventuali sforamenti dando il tempo al Sindaco di intervenire (come fa oggi Marino sul traffico della Capitale, per intenderci) sulle centrali o sul porto. E anche questo non va bene ai Cinquestelle che in fatto di ambiente, una volta conquistata la poltrona, come si vede hanno subito una profonda e radicale metamorfosi.