Il tribunale ferma Micchi e Cozzolino. Secondo i loro piani Infrastrutture (100 per cento del Comune) avrebbe votato a favore del Comune che si sarebbe così auto-assolto dall’80 per cento dei debiti con i privati.

“Mai come oggi l’ombra del fallimento si allunga su HCS. La manovra di salvataggio di Micchi-Cozzolino comprendeva infatti un’irregolarità che il Tribunale ha ieri respinto- affema Piettro Tidei, che spiega-  Ora la possibilità che i creditori approvino il concordato sono davvero ridotte al lumicino.
Serve la maggioranza dei crediti. Oltre alle banche e all’Enel si sono messi in fila decine di fornitori di HCS ovvero aziende piccole e piccolissime spesso a conduzione familiare.
La grande speranza di Micchi e Cozzolino di evitare il fallimento è stata infranta dal Tribunale quando ieri ha escluso dai creditori Civitavecchia Infrastrutture che da sola vantava il 32 per cento del credito. Per lo più fitti.
Secondo i loro piani Infrastrutture, 100 per cento del Comune,  avrebbe votato a favore del Comune che si sarebbe così auto assolto dall’80 per cento dei debiti con i privati.
Ma si trattava di una partita infragruppo, un debito nel debito che il Tribunale non ha ammesso.
L’altro otto per cento che era pronto a votare a favore del Comune era l’Enel che vanta 800 mila euro di bollette arretrate ma si accontenta di 30 mila dal primo anno per 5 anni.
Adesso che i piani sono saltati per Micchi e Cozzolino diventa tutto più difficile.
Chi dopo anni deve ancora 100 euro può davvero accontentarsi di 4 euro il primo anno )e altri 4 gli altri quattro successivi)?
Ora il principale creditore è la MAD che ha già presentato istanza di fallimento.
Il vero problema è che non ci sono idee. L’accordo con i sindacati è stato fatto a spese dei lavoratori e con un peggioramento evidente del servizio (900 settimane di lavoro in meno l’anno).
La ricerca di un partner   forte che garantisse investimenti e soprattutto occupazione non precaria è stata tralasciata. Recentemente  avevamo proposto di aprire una partnership con Acea Ambiente, rincarando la dose delle contropartite con Acea dopo la sentenza che trasferisce l’idrico ad Ato 2. Ma anche di questo Cozzolino non parla”- conclude.

 

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