“Pensiamo sia ora che le istituzioni locali inizino seriamente a chiedere la dismissione degli impianti inquinanti in favore di soluzioni più sostenibili”: questo l’appello promulgato da Alberto Tosoni in rappresentanza del suo gruppo Forza Civica e dal Consigliere Comunale Alberto Riglietti, portavoce di Fratelli d’Italia.
Nel comunicato congiunto i due gruppi non fanno sconti a nessuno: “Continuiamo a leggere belle parole, a cui corrispondono ben pochi fatti. La Regione Lazio ha stabilito il divieto assoluto di nuove autorizzazioni per installare impianti, o riconvertire quelli già esistenti, facendo ricorso a combustibile fossile, ed ha introdotto l’avvio di una mappa digitale delle aree idonee ad ospitare gli impianti da Fonti Energetiche Rinnovabili, basi per progetti come quello di realizzare a Civitavecchia un grande distretto basato sulle rinnovabili. Ben vengano tali “premesse”, ma per noi di Tarquinia, comprensorio di Civitavecchia, sono ancora davvero troppo poco, un INACCETTABILE troppo poco, visto che si parla ancora di una possibile riconversione a turbogas per Torrevaldaliga nord e che non si è ancora realizzata una portualità sostenibile.
In una zona in cui è ancora rilevante l’insorgenza di tumori e di altre patologie connesse all’inquinamento, perdere altro tempo è inaccettabile; anche perchè per altre situazioni, come quella che ha condotto a far conferire a pochi km da qui parte dei rifiuti di Roma, non si è perso affatto tempo.
Ci siamo stufati di leggere notizie, come quella comparsa lo scorso Agosto, che indicano come la centrale Enel Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia sia al primo posto in Italia per emissioni di gas climalteranti con 8,1 milioni di tonnellate di CO2 (biossido di carbonio) prodotte in un anno: il 78,5% delle emissioni per la produzione energetica da fonti fossili di tutto il Lazio.
Numeri diffusi da Legambiente oltre un anno fa’, quando già si chiedeva che la dismissione della centrale a carbone, prevista entro il 2025, non corrispondesse alla realizzazione di una nuova centrale a gas.
Chiediamo che anche a Tarquinia si riapra con forza e determinazione il dibattito sul tema; chiediamo si facciano solleciti alla Regione, chiediamo che si giunga ad una consulta locale per fare quadrato con le associazioni, che si informi a dovere la cittadinanza, e chiediamo che si intitoli simbolicamente una piazza ai malati di tumore, che rimanga tale sinchè non sarà vinta la battaglia contro i grandi impianti inquinanti, per ricordarci che in ogni persona che viene afflitta da tale male c’e un po’ di responsabilità da parte di tutti noi.
E’ ora di smetterla col silenzio istituzionale a cui da anni ormai siamo abituati, rotto soltanto dalla lotta di alcune aggregazioni private. Era il 2018 quando Alberto Riglietti, consigliere comunale di minoranza, parlò di blue energy e portò la tematica anche all’attenzione dell’allora consiglio comunale, ma nessuno volle vagliare tale opportunità. E sono passati già 4 mesi, 4 mesi senza alcun interesse e senza risposte, dalla richiesta di istituire un osservatorio verde per discutere e monitorare le opere che potessero pregiudicare l’ambiente con specifico riguardo alla vocazione agricola del territorio, promossa da vari enti tra cui l’Università Agraria di Tarquinia. Totale disinteresse per l’esclusione della nostra zona da provvedimenti volti a ridurre l’inquinamento provocato dalle automobili, come il bando per l’erogazione di contributi per l’acquisto di auto a basso impatto ambientali di Dicembre scorso, riservati a zone specifiche della Regione ma non al nostro comprensorio, nonostante i solleciti in tal senso dalla nostra Università Agraria. Ora ci auguriamo che questa lunga scia di disinteresse venga finalmente spezzata da questo accorato appello”.

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