Il sindaco Mazzola: «Le loro dichiarazioni dimostrano che non conoscono la materia».

«È evidente che i consiglieri Marco Dinelli e Pietro Serafini, non sanno di che parlano». Lo dichiara il sindaco Mauro Mazzola, in riferimento alle affermazioni degli esponenti dell’opposizione sul servizio idrico comunale. «Sarebbe ora che scegliessero meglio i propri suggeritori, per evitare di fare brutte figure. – prosegue il primo cittadino – Anche questa volta avrebbe dovuto leggere con molta più attenzione le carte. Invece sull’argomento fanno solo confusione. Chi ricopre un ruolo importante come quello di consigliere comunale dovrebbe fare molto, molto, di più. Non la solita sterile polemica mediatica fatta per coprire il vuoto di contenuti che ha caratterizzato fino a oggi la loro esperienza politica. Sul servizio idrico comunale occorre fare un po’ di chiarezza». La legge del 5 gennaio 1994 n° 36, nota anche come legge Galli, aveva previsto che gli enti locali si coordinassero e cooperassero tra loro al fine di riorganizzare la gestione dei servizi idrici a livello di Ambiti Territoriali Ottimali, eliminando gestioni singole, effettuate dai comuni. Tale principio è stato ribadito dal D. Lgs. 03.04.2006, n. 152 (norme in materia ambientale), che ha abrogato la legge 36/1994. La Regione Lazio, dando esecuzione alle predette disposizioni, con la legge regionale 22 gennaio 1996, n. 6,  ha individuato cinque ATO e il Comune di Tarquinia è stato ricompreso nell’ATO 1 Lazio Nord – Viterbo, costituito da 58 comuni della provincia di Viterbo, 3 comuni della provincia di Roma e dalle Province di Viterbo e Roma. Gli enti facenti parte dell’ATO 1 hanno scelto, quale forma di cooperazione, la convenzione di cooperazione, predisposta secondo lo schema B allegato alla L. R. 6/96 e la gestione del servizio idrico integrato all’interno dell’ATO 1 è stata affidata alla società in house Talete S.p.A., società interamente pubblica partecipata dagli enti locali. Il Comune di Tarquinia, negli anni, è stato più volte sollecitato a trasferire la gestione del proprio SII alla società alla quale è stato affidato il SII dell’ATO 1 e già dal 2012 ha rappresentato la possibilità di esercitare i poteri sostitutivi ai sensi dell’art. 172, c. 4, del D. Lgs. n. 152/2006. Per una serie di problemi il trasferimento del SII del Comune di Tarquinia è stato più volte rinviato e la Regione Lazio ha continuato ad inviare lettere per sollecitarlo, minacciando in forma sempre più forte il commissariamento in caso di inadempienza. La decisione assunta dal consiglio comunale di Tarquinia nell’ultima seduta del 21.06.2016 di trasferire la gestione del servizio idrico integrato alla società in house Talete, mantenendo la proprietà di reti e servizi, risulta in linea anche con le disposizioni della legge regionale 04.04.2014, n. 5, che in particolare all’articolo 6 ribadisce che la gestione e l’erogazione del servizio idrico integrato non possono essere separare e devono essere affidate sulla base della normativa europea. «Serafini e Dinelli studino e si presentino in consiglio comunale con proposte serie. – conclude il sindaco Mazzola – In questi anni ci hanno riempito le orecchie di polemiche utili solo a coprire un triste e preoccupante vuoto di contenuti».

 

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