Tarquinia, Fare Verde lancia l’idea del contratto di fiume per il Mignone

L’associazione ambientalista Fare Verde lancia l’idea della costituzione di un Comitato promotore per l’istituzione del Contratto di Fiume per il Mignone.

La proposta è scaturita giovedì pomeriggio scorso durante la riunione della cabina di regia del contratto del lago di Bolsena, del fiume Marta e del mare antistante Tarquinia Lido.

L’idea di un nuovo contratto di fiume. questa volta dedicato al Mignone, è stata lanciata dal presidente regionale di Fare Verde, Silvano Olmi, e subito accolta dal consigliere provinciale con delega all’ambiente Ermanno Nicolai e dal vice sindaco di Tarquinia Luigi Serafini.

Il fiume Mignone nasce dalla confluenza di due torrenti e attraversa il territorio dei comuni di Bassano Romano, Vejano, Oriolo Romano, Canale Monterano, Blera, Tolfa, Tarquinia e Monte Romano, a cavallo delle province di Viterbo e Roma.

“Il contratto di fiume è uno strumento importante per il governo del territorio – dichiara Silvano Olmi di Fare Verde – mette attorno allo stesso tavolo Enti pubblici, associazioni e privati cittadini, sensibili alla salvaguardia e alla valorizzazione dell’ambiente fluviale. Lo stiamo già attuando per il Marta e il lago di Bolsena. Adesso è la volta del Mignone. Per questo scriverò ufficialmente alla Provincia di Viterbo, al Comune e all’Università Agraria di Tarquinia per far partire questa ulteriore iniziativa e coinvolgere più soggetti possibili. L’Università Agraria tarquiniese è già attiva su questo tema grazie all’impegno del vice presidente Alberto Tosoni.

L’ambiente naturale del Mignone è da tutelare assolutamente – prosegue Olmi – inizialmente è un torrente e grazie all’apporto idrico dei suoi affluenti diventa un vero e proprio fiume. Attraversa i Monti della Tolfa per poi sfociare in mare. Lungo il suo corso sono già previsti tre siti d’interesse comunitario e si trovano inportanti resti archeologici.

Noi ambientalisti crediamo molto nello strumento del contratto di fiume – conclude Olmi – auspichiamo che questa nostra proposta per la conservazione dell’ambiente naturale coinvolga le Province di Viterbo e Roma, i Comuni, le Università Agrarie, i cittadini e le associazioni del territorio.”

Associazione ambientalista Fare Verde