L’onorevole Marietta Tidei risponde a Tullio Nunzi in merito alla questione della Tares.

“Rispondo volentieri alla lettera aperta di Tullio Nunzi, vi ho letto infatti onestà intellettuale e un appello sentito da parte di chi, conoscendo bene il mondo del commercio e dell’impresa, ne vive quotidianamente le difficoltà in una fase di depressione economica come quella che il paese sta vivendo; sono conscia infatti che quest’anno in Italia 300.000 imprese hanno chiuso, indebolendo il tessuto produttivo del paese, con perdita reale di lavoro e ricchezza.

In questa difficile situazione la politica ha il dovere di individuare le criticità ed aggredirle, e nessuno pensa che gli imprenditori onesti o gli operatori seri debbano rimanere schiacciati dal peso fiscale; per far uscire il paese dalle sacche in cui è impantanato è necessaria anche un’azione di rilancio. Ritengo personalmente che il più grande limite dell’agenda Monti sia stato ed è proprio l’incapacità di investire sulla crescita.

Il Partito Democratico nel suo programma aveva dato priorità al rilancio dell’impresa italiana, ritenevamo e riteniamo prioritario reperire le risorse necessarie affinchè le pubbliche amministrazioni pagassero i servizi arretrati verso le imprese private, una cifra attorno ai 50 miliardi, che avrebbe potuto ridare respiro al sistema intero, anche attraverso un allentamento del patto di stabilità dei comuni. Sarebbe allarmante ed ingiustificato ogni slittamento di questo provvedimento, e mostrerebbe i limiti di una situazione di prorogatio che di fatto lascia il Paese privo delle decisioni importanti.

Malgrado il risultato elettorale che non ci ha permesso ad oggi la formazione di un governo ci siamo impegnati a fondo nell’intenso dibattito parlamentare le risoluzioni approvate alla Camera e Senato per affrettare i tempi del decreto sui debiti commerciali della P.A. Ritengo una buona notizia quella di oggi per cui entro Lunedì il provvedimento vedrà la luce.

Per quanto concerne la Tares la posizione del PD è stata netta, ne ha criticato l’introduzione, col timore che un carico ulteriore sull’imposta sui rifiuto potesse disincentivarne il pagamento e si è schierato con i sindaci Anci che chiedevano uno slittamento a Dicembre, ad oggi; ad oggi il pagamento inizierà dal prossimo mese di Maggio, ma i 30 centesimi in più a metro quadro previsti, verranno applicati solo da Dicembre. In un Parlamento spaccato in tre blocchi di minoranza è certo difficile trovare la quadra, ma il mio impegno ci sarà sempre, nella proposta e nel cercare il dialogo costruttivo laddove può apportare benefici reali ai cittadini.

Conosco la mia città e so che a Civitavecchia la situazione è maggiormente delicata: la Tares infatti va ad aggiungersi alla Tia straordinaria, rischiando di creare una trincea anziché un dialogo tra l’amministrazione e i cittadini. Ma il frutto di questa situazione è da addebitarsi a chi ha pensato alle aziende municipalizzate come al paese di Bengodi, non preoccuparsi né della salute delle aziende (e quindi dei suoi lavoratori) né della qualità del servizio, non certo di chi si ritrova addosso uno tsunami di debiti e di inefficienze stratificate.

Scelte opportunistiche e di corto respiro hanno prodotto uno sfacelo a cui si può porre rimedio solo con scelte difficili e, mi rendo conto, a volte impopolari; l’amministrazione comunale ha però dato anche segnali positivi, nel tentativo di percorrere una strada molto stretta tra il salvataggio delle aziende, il mantenimento dei posti di lavoro, l’eliminazione dei privilegi e l’individuazione e soprattutto la rimozione dei colpevoli, dalla riuscita di questo percorso passa il rilancio o il crollo della città.

L’amministrazione e la città si sono dovuti sobbarcare insieme un compito improbo per evitare il fallimento, la battaglia ancora infuria, ma è già oggi il momento di prodursi in un dialogo costruttivo che abbia al centro il rilancio, le prospettive di Civitavecchia ed un piano per la creazione di nuovi posti di lavoro, che ad oggi rappresenta la priorità e la pietra miliare della rinascita”.

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