Talpa al Pincio, si infiamma la polemica

Crematorio. il Pd: “Un film tragicomico”. Grasso non ci sta: “Un fatto gravissimo: si scoprano i responsabili”. Il vicesindaco conferma la volontà politica dell’amministrazione per non aumentare il numero di salme. Imminente un’ordinanza.

CIVITAVECCHIA – “Un’insolita atmosfera cinematografica alla James Bond”. Così il Pd definisce il giallo che si è venuto a creare attorno al documento interno agli uffici comunali finito nel fascicolo del Consiglio di Stato, depositato dalla ditta che gestisce il forno crematorio.
«Una fantomatica talpa avrebbe consegnato una relazione interna, che ha permesso ad Altair – spiega il segretario del partito Stefano Giannini – di incrementare il numero delle salme da bruciare andando oltre il fabbisogno locale. Aumentano gli introiti ed aumenta l‘inquinamento: alla fine si giunge alla stessa solita equazione ma con scuse diverse. Il numero da attribuire alle nostre spie, anziché 007, ci sembra più 000, il codice giusto per chi non ne azzecca una ed in compenso continua a regalarci errori ed inquinamento. Mentre è ormai palpabile in tutta la città la percezione di una Giunta incapace ed avvitata soltanto su interessi particolari, non ci resta che continuare a seguire questo film tragicomico». Una “sciocca ironia” l’ha definita il vicesindaco Grasso, che invece parla di «un fatto gravissimo per il quale – ha spiegato – l’amministrazione si è già rivolta all’autorità giudiziaria affinché venga fatta piena luce e scoperto il responsabile o i responsabili perché è inammissibile che a fronte del netto indirizzo politico dell’amministrazione Tedesco – ha aggiunto Grasso – rappresentato dalla mail inviata dall’assessore Manuel Magliani all’avvocatura del Comune, qualcuno abbia fornito illecitamente alla controparte lo strumento per vincere il ricorso». Come chiarito dal vicesindaco, la volontà politica dell’amministrazione rispetto al fatto che il numero di salme non possa essere aumentato così come richiesto dalla società, «sarà confermato – ha aggiunto – da una nuova ed imminente ordinanza sindacale che fisserà un nuovo limite, il più stringente possibile». E rispondendo proprio al segretario del Pd Giannini, Grasso si chiede dove fosse negli anni passati, «quando il sottoscritto, insieme a pochi altri, combatteva contro il forno il cui “meriti” devono essere ascritti ad un’amministrazione a guida Pd e ad una Cinque Stelle; anche in questa amministrazione – ha spiegato – insieme alla collega Riccetti e al presidente del consiglio Mari, siamo e siamo stati tra coloro che per coerenza abbiamo detto no a qualsiasi ipotesi di aumento di cremazioni oltre la soglia delle prescrizioni».
Adesso la parola torna al Tar del Lazio, così come disposto dal Consiglio di Stato, “per la sollecita fissazione dell’udienza di merito”.

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