“Trovo impossibile prendere posizione in questo congresso, quantomeno una posizione che parteggi per un candidato.
Sono abituato a pensare che la scelta per la guida di un partito debba essere presa sulla base di idee, progetti, modi di intendere la politica e, perché no, anche alleanze programmatiche interne ed esterne al recinto del nostro recinto a patto che il campo di principi ed ideali sia il medesimo.
Non è un mistero il lavoro unitario portato avanti, da me ed altri, per ricostruire un centro sinistra di cui il PD sia il fulcro.
Su questa base irrinunciabile, a cui aggiungere primarie di coalizione ed un improcrastinabile recupero dei rapporti con pezzi di società con i quali da tempo manca il dialogo, ho cercato di contribuire a rimettere insieme anche i pezzi del PD, cercando una candidatura quanto più unitaria possibile, ma rispondente alla mia idea di partito e di coalizione.
I risultati ai quali stiamo assistendo non mi piacciono. Carte che si mischiano in continuazione, alleanze che si compongono e si sfasciano in sole 24 ore, gogne mediatiche. Tutto ciò in assenza, per ora, di una progettualità se non la mera conta per avere un voto un più.
Assecondare una candidatura, qualunque essa sia, frutto di queste dinamiche significherebbe assecondare queste dinamiche stesse. Per questo non sosterrò alcuna lista nata da questa guerriglia urbana, sia che gli ideatori siano Guelfi o siano i Ghibellini.
Metterò viceversa a disposizione del mio partito il lavoro di costruzione che, insieme ad amici e compagni, stiamo da tempo elaborando fuori e dentro il partito, concretizzandolo in una piattaforma politica che sarà presentata e sottoscritta in sede congressuale”.

Lo ha dichiarato Stefano Giannini, Partito Democratico.

 

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