Civitavecchia e Compagnia Portuale costrette ad emigrare nella vicina Allumiere. E grazie all’immobilismo grillino.
Stadio Fattori off limits per le due squadre civitavecchiesi e chissà quando riaprire. Del bando sullo storico
impianto di via Bandiera si sono perse le tracce: prima annunciato in pompa magna dall’amministrazione
comunale e poi improvvisamente rimandato, fino alle dichiarazioni di qualche giorno fa del primo cittadino
Antonio Cozzolino che, in sostanza, ha giustificato i ritardi sulla presentazione del bando stesso. “Va fatto bene e con attenzione”, ha fatto notare il sindaco dopo gli attacchi ricevuti dalle società sportive costrette ad emigrare, con ogni probabilità per tutta la stagione, nella vicina Allumiere.
Perché al di là del ritardo del bando, ingiustificabile manco la stesura fosse la riforma del Codice Penale, restano i dubbi proprio sulla fattibilità di quello che sarà il contenuto della convenzione stessa. Una struttura, quella di via
Bandiera che versa nel degrado più completo e su cui, l’attuale amministrazione non ha mostrato grandissimo interesse. Chi vincerà la gara, sempre se ci saranno partecipanti, sarà costretto a sobbarcarsi spese ingenti, tra cui il rifacimento del manto in erba sintetica la cui omologazione è ormai scaduta da anni. Senza parlare della messa a norma delle strutture che hanno bisogno di un restyling completo, con conseguenti investimenti di un certo spessore. Insomma una gara a condizioni che non stanno ne in cielo e ne in terra per società al limite del dilettantissimo.
Aspettando l’uscita del bando resta il danno fatto a Civitavecchia e Compagnia Portuale costrette ad emigrare in
collina, nella vicina Allumiere, dove con ogni probabilità saranno disputate gran parte delle gare del girone di andata, considerati i tempi burocratici. Due squadre sempre in trasferta con pochi tifosi al seguito. Di sicuro la Giunta Cozzolino, rispetto al passato un traguardo l’ha raggiunto: quello di lasciare senza una casa il calcio civitavecchiese. A memoria bisogna tornare indietro per assistere ad un “migrazione” nel comprensorio negli anni 70: ma a quel tempo fu necessaria per i lavori al comunale. Qui, invece, perché lo stadio è chiuso e chissà quando e se riaprirà.

 

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