SSC. Poggio Malinverno. La miniera più antica dei Monti della Tolfa

Roccaccia

(Rubrica a cura di Glauco Stracci – SSC)

Situato nel territorio di Allumiere, confinante con le località Lappoleta a nord e Marghera a sud, il Poggio Malinverno era già menzionato nella storia mineraria dei Monti della Tolfa per una miniera di Galena piombifera, aperta nel 1739 dal Mattioli cui subentrarono l’Amadei e il Pittè; l’attività comunque durò poco, infatti già nel 1751 risultava abbandonata, ben un anno
prima della scadenza della concessione  di scavo, da parte della Reverenda Camera Apostolica.
L’Istituto Archeologico Germanico, nell’ambito di un progetto di ricerca volto all’individuazione, in Italia centrale, di luoghi dove
era praticata l’estrazione mineraria del rame in epoca preistorica, intraprese nel biennio 2012-2013 una campagna di scavi (direzione Claudio Giardino – Università del Salento, Daniel Steiniger – Istituto Archeologico Germanico) in questa località. La ricerca portò alla scoperta di una rudimentale miniera a cielo aperto, in cui si estraevano l’azzurrite e la malachite, dei minerali generati in ambiente carbonatico e contenenti rame. Nelle vicinanze furono rinvenuti diversi rudimentali mazzuoli litici di pietraforte, tipica roccia locale, mentre, in seconda fase, sulla stratigrafia ricoprente la miniera, fu rinvenuta una sepoltura
del Bronzo finale, fornendo così un terminus ante quem per l’attività mineraria, che è quindi la prima inquadrabile in epoca pre-protostorica, forse eneolitica, nel comprensorio dei Monti della Tolfa. Il quesito della vocazione mineraria in epoca antichissima si era sempre posto per questo territorio da almeno un secolo, con ipotesi elaborate da vari studiosi come Bastianelli, Pareti,
Colasanti, Toti, ma elementi come la presenza di scorie, forgiatura o fusione, e il ritrovamento di ripostigli metallici (Coste del Marano, Vignacce) di per sé non potevano garantire che ci fosse stata un’estrazione locale del minerale, perciò l’avvenuta scoperta al Poggio Malinverno della presenza di un’estrazione mineraria pre-protostorica fornisce un’importante risposta, da molto attesa, e getta nuove basi per gli sviluppi futuri in questo campo di ricerca verso il territorio, compreso tra Tolfa e Allumiere.