L’ ORIGINE DI SANTA MARINELLA (A cura della Società Storica Civitavecchiese)

Monaci Basiliani fondarono la città sull’attuale castello.
Dove un tempo c’era l’antica statio ad Punicum e sulle rovine della Villa del giureconsulto romano Eneo Domizio Ulpiano
(III sec. d.C.), nel X secolo alcuni monaci Basiliani, sbarcati per ragioni forse attinenti all’allargamento dei territori, concessi
dalla Chiesa al monastero di San Silvestro in Capite, fondarono un piccolo insediamento.
Questi erano devoti a Santa Marina Vergine di Bitinia e per tale motivo eressero una piccola cappella dedicata al suo nome. Il folclore popolare vuole che per le ridotte dimensioni di questa cappella, col tempo la Santa si indicasse col diminutivo
Marinella da cui deriverà l’odierno nome della città. In un periodo di poco successivo verrà costruita un torrione cilindrico (XXI
secolo) coevo della cosiddetta torre dei Normanni di Santa Severa; voluto forse dai signori della Tuscia per difendere gli stessi
monaci e la costa dalla pirateria saracena del temibile Muscetto. Non sappiamo cosa accadde nei secoli successivi, senonché da un documento del 1471, il primo a citare Santa Marinella, apprendiamo che esisteva già un “arce Sanctae Marinellae” mentre nel 1541 il castello, col suo primitivo borgo, passò all’Ordine del Santo Spirito, dotato di cinta difensiva quadrangolare con tre torri circolari, disposte agli angoli, e inglobando l’originario torrione cilindrico.
Sotto il papato di Urbano VIII viene iniziata la costruzione di un porto, sopra delle preesistenze romane, e si cede il castello al cardinale Taddeo Barberini nel 1638, il quale lo trasforma in una dimora residenziale, alterando parte dell’antica cinta difensiva
e in tale architettura imperturbata resterà, grosso modo, ino ai giorni odierni.
Nel 1645 il comandante della lotta pontificia, Niccolò Ludovisi, fece demolire il porto per il timore che vi potessero rifugiarsi le navi pirata. Sotto Papa Clemente XIV, nel 1773, il castello di Santa Marinella con la tenuta torna all’Ordine del Santo Spirito e nel 1799 ospiterà il generale Merlin con il suo esercito francese che si accingeva ad assediare Civitavecchia. Nel 1887 il castello
con le terre verrà acquistato dal principe Baldassarre Odescalchi da cui deriverà il nome attuale di “Castello Odescalchi” e i cui discendenti ne sono tuttora proprietari. Infine l’8 maggio del 1938 Santa Marinella fu testimone dell’ incontro avvenuto tra il re Vittorio Emanuele III con Benito Mussolini e Adolf Hitler (foto al centro).
Glauco Stracci – SSC