“E’ offensiva per le popolazioni dell’intero comprensorio, che costituiscono i corpi materiali delle inquietanti statistiche epidemiologiche che vedono nel territorio, al contrario di quanto reso noto da alcuni organi di stampa, un preoccupante crescendo di patologie correlate all’inquinamento, rassicurare circa la natura dei fumi densi e neri che negli ultimi giorni stanno fuoriuscendo dal camino della centrale. Abbiamo piena consapevolezza che tali emissioni sono visibili per particolari condizioni metereologiche e che probabilmente esse risultano “a norma di legge”. Ma è un dato che quei 6.300.000 mc di fumi all’ora che fuoriescono in continuo da quel maledetto camino rendendo cupo il cielo di Civitavecchia, sia quando sono visibili che quando risultano invisibili, sono intrisi di ossidi di azoto, ossidi di zolfo, monossido di carbonio, polveri sottili e ultrasottili, arsenico, mercurio e varie decine di metalli pesanti e sostanze inquinanti che avvelenano l’aria e che contribuiscono, e pesantemente, a quel inquietante e triste crescendo di patologie. Come è un dato, tanto per fare un esempio, che un aumento di 1mg/nm3 di monossido di carbonio corrisponde ad un aumento dell’1% della mortalità totale in particolare per malattie cardiovascolari o che l’arsenico, classificato come cancerogeno dalla IARC e per il quale che non esistono livelli non dannosi, causa il cancro al polmone. al fegato. alla pelle, alla vescica. al rene e all’intestino (Lasky e coll. 2007) ed altre patologie. E di tutto questo ENEL è perfettamente consapevole. Probabilmente sarà anche vero (e consentitemi di dubitarne fino a che i controlli al camino saranno gestiti dallo stesso ente energetico!), che le emissioni sono in linea con quanto previsto dalle autorizzazioni, ma ciò non toglie che ENEL sta soffocando un intero territorio a “norma di legge”. Eviti quindi patetiche quanto offensive rassicurazioni, e, se effettivamente (altra cosa di cui dubito fortemente) vuole dimostrare attenzione al territorio, inizi dall’utilizzare carbone con percentuali di zolfo inferiori allo 0,3% come previsto dal Piano di qualità dell’aria della Regione Lazio”.

 Lo ha comunicato la responsabile locale del Forum Ambientalista Simona Ricotti.

 

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