Dall’8 al 24 dicembre la mostra documentaria sul passaggio degli Anni Santi a Civitavecchia e nella sua Diocesi.

locandina mostra insolera

“Sic Roma Portus” è il titolo della mostra documentaria che ripercorre «il passaggio degli Anni Santi a Civitavecchia e nella sua Diocesi». L’iniziativa, che si svolgerà presso la Chiesa dell’Antico Ospedale di piazza Calamatta, aprirà i battenti il prossimo 8 dicembre e sarà visitabile fino al 24 dello stesso mese (aperta dal lunedì al sabato 10.30-12.30 e 16.30-19.30),

L’esposizione è promossa dalla Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia in collaborazione con il Comune di Civitavecchia e l’Autorità Portuale, e con l’ausilio del Centro di documentazione della Diocesi di Viterbo.

Riprendendo il titolo dalla monografia di Francesco Cinciari (1977), la mostra propone documenti e spunti di riflessione sulle peculiarità del rapporto che si è stabilito tra la città e la Diocesi di Civitavecchia e la celebrazione degli Anni Santi.

Anzitutto rispetto alla connaturata funzione di collegamento marittimo e stradale con Roma, a cui è prevalentemente dedicata l’esposizione che si succede lungo le pareti della chiesa. Alcuni documenti relativi alla realizzazione della linea ferroviaria Roma-Civitavecchia, inaugurata nel 1859, ricordano l’innesto di questa nuova via di collegamento con Roma che è all’origine della forte connotazione ferroviaria assunta dalla città nel corso del ‘900.

Dal riconoscimento di tale funzione derivarono i cospicui finanziamenti stanziati in previsione del Grande Giubileo del 2000, che hanno notevolmente potenziato le strutture portuali e inaugurato la nuova stagione crocieristica. A

Nella cappella destra vengono richiamate le radici del rapporto con Roma: dall’atto fondativo di Traiano (inizio II secolo), all’esilio di papa Cornelio e degli altri martiri cristiani dei secoli III-V, alla magnifica descrizione di Rutilio Namaziano, fino alle ripetute presenze di Gregorio Magno.

La cappella a sinistra dell’ingresso presenta la serie dei 28 Anni Santi convergenti verso le due maggiori venerazioni dei pellegrini che raggiungevano Roma: il Salvatore e il Volto Santo.

È esposta al centro la documentazione relativa alle Pubblicazioni dei Giubilei (con, alcuni prestiti del Centro di documentazione diocesana di Viterbo) e agli aspetti di cronaca, di vita spirituale, ecclesiale e sociale.

Si è scelto di privilegiare la documentazione degli Anni Santi 1825 e 1950: il primo, in quanto anno della ricostituzione della Diocesi di Civitavecchia, inizialmente unita a Porto e Santa Ru’na, dal 1854 a Tarquinia; il secondo in quanto anno della rinascita della città dalle distruzioni della guerra. Da Tarquinia provengono due documenti dei secoli XIV e XV: ha il sapore dell’attualità la lettera del 1390, con la quale Bonifacio IX, «a causa delle guerre e dei pericoli dei viaggi», estende l’indulgenza ai Cornetani che visiteranno vere poenitentes et confessi le chiese della loro città.

Apre il percorso espositivo la Bibbia trecentesca del fondo antico della Biblioteca comunale “A. Cialdi”, che esibisce al cap. XXV del Levitico Patto di nascita del Giubileo.

 

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