Settimana santa senza processione del Cristo morto

Si attende l’ufficialità, ma difficilmente si riuscirà ad organizzare il corteo rispettando le norme sulla sicurezza.

CIVITAVECCHIA – In attesa di quella che sarà la decisione ufficiale che verrà presa dall’Arciconfraternita del Gonfalone, che cura da sempre la manifestazione religiosa e che dovrà necessariamente confrontarsi con la Diocesi e con tutti gli enti e le istituzioni preposte, ormai sembra chiaro che l’emergenza coronavirus possa avere un effetto negativo sulla Processione del Cristo Morto. L’appuntamento sarebbe per il 10 aprile, ma considerata la situazione attuale ed i numeri della manifestazione, tra partecipanti e gente in strada, difficilmente potrà svolgersi così come avviene ogni anni. Ufficialmente è tutto rimandato a dopo il 3 aprile, data imposta dal Governo e relativa alla sospensione di ogni tipo di manifestazione. Ma l’annullamento sembra essere quasi certo. Anche alla luce delle ultime disposizioni del Vaticano, che blinda i riti della Settimana santa: tutte le Celebrazioni Liturgiche della Settimana Santa si svolgeranno senza la presenza fisica di fedeli, compresa la Via Crucis al Colosseo, tradizionali appuntamenti che vedono confluire una gran massa di pellegrini e di turisti.
E se così fosse a Civitavecchia sarebbe davvero una delle pochissime volte che il corteo religioso si ferma. È accaduto, ad esempio, durante la Guerra, e in particolare dopo il bombardamento, ma poi tra incertezze dovute al tempo atmosferico, la processione del venerdì santo è sempre uscita, in forma ridotta o meno. Perché si tratta di una delle tradizioni più sentite dai civitavecchiesi.

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