Un giorno di tanti anni fa Alessandro partì alla scoperta del mondo, lasciò la casa natale e si trasferì in una città lontana. Studiò tanto, lesse molti libri, lavorò duro, si fece una posizione. Imparò a vivere da solo, a cucinare, a occuparsi della casa, a stare con gli altri e a fare l’amore. Servì il suo paese, si rese utile, aiutò molti e chiese aiuto, comprese il valore e l’amministrazione del denaro. A un certo punto incontrò Dio nel suo cuore, lesse la Bibbia, pregò tanto e poi perse la fede e litigò col cielo pensando a quanto dolore, ingiustizia e ipocrisia ci sono nel mondo e alla violenza di cui si nutre. Visitò tante città e paesi stranieri, viaggiò molto. Divenne adulto e perse l’entusiasmo. Ebbe molte delusioni e accumulò non poche ferite che amici, colleghi e amori ormai dimenticati gli lasciarono come materiale per i suoi ragionamenti sulla vita. Alessandro divenne un uomo disilluso e, per certi versi, stanco di tutto questo andare e venire senza senso, di tutto questo rumore di niente. Si abituò a passare i suoi giorni lavorando e vivendo per gli altri dimenticandosi sempre più di sé stesso, perché non sentiva più la sua voce. Imparò a vivere alla giornata portandosi sulle spalle il suo fardello di ricordi e di scelte fatte quando ancora sperava in qualcosa di vero e importante. Ma poi accadde l’impensabile, un incontro speciale, improvviso, fuori da ogni previsione mise in crisi le sue sofferte certezze, sgretolò in un batter d’occhio il suo ordine così faticosamente stabilito. Sentì il suo cuore nuovamente battere forte e la voce della sua coscienza parlargli chiaro. Percepì in sé una potenza di vita nuova. Così decise di mandare all’aria tutto quello che aveva costruito e compreso fino a quel giorno per ritrovarsi come quando, da ragazzo, lasciò la casa nativa per intraprendere il suo percorso formativo di uomo, di cittadino e di professionista. Cambiò casa, lavoro, città e amici e si rimise in gioco da capo, non ostante l’età matura, con questa persona unica e speciale che gli aveva restituito la voglia di vivere e il piacere di esistere. Un giorno sentì il bisogno di tornare a casa da dove era partito, e così fece. Partì con lei per ritornare nei luoghi della sua infanzia e della sua prima adolescenza. Camminò nuovamente per le vie del centro, tornò davanti alla sua vecchia scuola, riconobbe la sua panchina del parco dove passava pomeriggi interi a immaginarsi il suo futuro che mai vide, perché gli accadde tutt’altro nonostante i suoi sforzi. E poi rientrò a casa sua, rivide il suo vecchio letto, le sue musicassette, i suoi vinili e i suoi fumetti. Vide nella sua mente il bambino che fu giocare nella stanza. Riconobbe quelle sensazioni, quegli odori, quella luce che avevano gli oggetti. Alessandro tornò in un istante quel bambino, in un attimo disimparò tutti quei decenni di formazione e di esperienze. Fu come non li avesse mai vissuti, come se non fosse mai partito da lì e nulla gli fosse mai accaduto. Nessun dolore, nessuna delusione, nessuna tristezza abitavano più nel suo cuore. Il giorno dopo andarono a camminare nel bosco. Risentì quel vento sulla pelle, i profumi di quelle parti, compreso quello della terra. Si sentì rallentare dentro e si accorse di avere pace nel cuore. Si sedette su una panchina di legno e ascoltò il silenzio. Alessandro capì che il senso di questo suo peregrinare e soffrire nella vita era proprio questo: “accorgersi e gustare di ciò che aveva sempre avuto”. Quel giorno segnò un nuovo inizio nella suo percorso di vita, il ritornare a sé stesso da dove si era lasciato per inseguire sogni e realizzazioni illusorie, perché tutta la sua verità era con sé da sempre, soltanto che non la sapeva vedere. Quel giorno non pensò a nulla, ma si gustava tutto. I suoi sensi si erano ridestati e il suo corpo gli comunicava tutto quello di cui aveva bisogno. Comprese fuori di ogni dubbio che l’amava, quell’unica compagna di viaggio che lo capiva e che lo aveva salvato da se stesso e dal mondo. In cuor suo ringraziò nuovamente Dio per tutta questa vita, per questa incredibile esperienza e opportunità. Comprese profondamente cosa vuol dire “bisogna perdersi per ritrovarsi”. Ora Alessandro è nuovamente se stesso, un uomo libero pronto per questo nuovo viaggio alla scoperta di ciò che il futuro ha in serbo per lui. Non sente più i pesi del passato, ma un ritrovato entusiasmo e ottimismo. È un uomo nuovamente innamorato, curioso, attento e coraggioso, che ama ascoltarsi prima di agire.

www.alessandrospampinato.com

 

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