“Sembra di tornare indietro di un secolo, quando per correggere gli scolari, per instradarli rispetto ad una improbabile comprensione della didattica dispensata e delle regole della scuola di allora , causa l’erronea metodologia, gli alunni venivano puniti mettendoli in castigo dietro la lavagna o in ginocchio davanti alla cattedra per fungere da esempio nei confronti degli altri scolari, su quale fosse il “destino” dei coloro poco diligenti. Ma erano altri tempi speravamo oramai passati. Di contro, crediamo che il deprecabile malcostume di certi genitori, di usufruire del servizio di mensa scolastica per i propri figli e di non porsi neanche il problema di ristorare i costi previsti, sia da condannare e meriti il recupero di quanto dovuto con le modalità previste dalla Legge, ovviamente accertate le situazioni reddituali e l’inesistenza di problematiche familiari che invece richiedano che la  scuola, gli uffici preposti e la collettività se ne facciano carico. Ma sembra fuori luogo che questa Amministrazione e il suo Assessore, per ripristinare la sana e giusta “abitudine” delle  famiglie non avvezze alla pratica di sostenere i costi del servizio mensa scolastica che la collettività eroga a favore degli scolari, scenda in campo prendendosela con un bambino, con un minore che, nel particolar caso, è solo l’ostaggio incolpevole che  può per questo mangiare come gli altri scolari a mensa, solamente se riesce in qualche modo a convincere l’insensibile venale genitore a pagare i costi. E per di più,  ancora una volta assistiamo al mancato investimento sui beni di cui disponiamo: i bambini, la loro tutela, formazione ed educazione. A nostro parere, si poteva intervenire con maggiore celerità sul problema del ristoro dei costi/mensa e dare la possibilità  alle famiglie inadempienti, di regolarizzare la loro posizione prima dell’inizio della mensa. In questo modo, non si sarebbero create false aspettative nei genitori, ma soprattutto e quello che in questo caso più interessa nei bambini, per i quali il pasto rappresenta un momento di socializzazione e di confronto.
Con questo intervento, non sosteniamo la logica dell’evasore, del furbetto di turno, ma cerchiamo soltanto di gettare le basi di una discussione per rivedere l’estemporanea e facile iniziativa proposta dalla Perrone, in quanto  se così condotta, creerebbero  lacerazioni e differenziazioni, già a partire dalla fanciullezza e solo per colpa dell’  adulto, che dovrebbe essere esempio invece per il proprio figlio ma che non lo è perché  non avvezzo alle regole della società”.

Comunicato di S.E.L./ Sinistra Italiana – Circolo di Civitavecchia.

 

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