La protesta degli studenti contro la misura trova l’appoggio anche delle istituzioni, sindaci al fianco dei ragazzi.

Era da tempo che non si vedeva una manifestazione studentesca spontanea, composta ma decisa come quella della Rete degli
Studenti. Il bersaglio delle critiche è del resto davvero concreto, rispetto a “fumose” e strumentali prese di posizione che qua e là, da sempre, popolano gli “scioperi” delle scuole medie superiori.

Si tratta infatti della deroga all’obbligo di doppio orario d’ingresso, una misura che se ha un senso in aree urbane dove i mezzi pubblici sono densamente affollati, a Civitavecchia pare decisamente fuori scala. Il trasporto pubblico locale è infatti solo marginalmente interessato dal fenomeno (esiste una corsa apposita per gli studenti), mentre anche i mezzi dei pendolari che si recano negli istituti civitavecchiesi da fuori città non sono certo caratterizzati dal sovraffollamento.

Anche i Comuni hanno comunque fatto sentire la loro voce nei confronti dell’Ufficio Scolastico Regionale, in particolare attraverso l’iniziativa del sindaco Ernesto Tedesco, che all’ufficio ha scritto, e del collega di Santa Marinella Pietro Tidei, che ha diffuso un comunicato. In mezzo alle fin troppe contraddizioni che caratterizzano la “ripartenza” in Italia, quella degli studenti rischia di essere davvero una tortura senza alcun senso. Alcuni iscritti agli istituti civitavecchiesi partono alle 7 dalle proprie residenze per star fuori dalle scuole fino alle 9.40, uscire alle 14.40 e tornare a casa verso le 16, ancora senza pranzo.

Impossibile quindi svolgere parallela attività sportiva o culturale o anche solo fare una passeggiata con gli amici, se ci sono compiti da svolgere.

Tutto ciò con la vita delle famiglie sconvolta.

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