SANTA MARINELLA, TORNA IN LUCE IL TEATRO DELL’ANTICA CASTRUM NOVUM

L’impegno dell’amministrazione comunale del sindaco Pietro Tidei, grazie a finanziamento ottenuto dalla Regione Lazio sta dando i suoi primi importantissimi risultati nel progetto di nascita e valorizzazione del primo Parco Archeologico Urbano di Castrum Novum nuovo sito di interesse storico culturale e turistico di Santa Marinella. La nuova campagna di scavi nel sito dell’antica colonia romana continua a regalare alla città di Santa Marinella straordinarie scoperte di notevole interesse storico archeologico. Entusiasta delle scoperte e del lavoro in corso il sindaco Pietro Tidei che tanto si è adoperato con la delegata Paola Fratarcangeli per l’esproprio dei terreni della area archeologica. Grazie agli scavi condotti dal direttore del Polo Museale Civico, con la supervisione curata dalla Soprintendenza Archeologia e Belle Arti per l’Etruria guidata dalla Dott.ssa Margherita Eichberg e dalla funzionaria Dott.ssa Rossella Zaccagnini, Santa Marinella avrà il suo parco archeologico che contribuirà notevolmente al potenziamento della proposta turistica e culturale della città. Finalmente, grazie all’avvenuto esproprio della parte di terreno ancora privata effettuato dall’amministrazione comunale, il gruppo di lavoro internazionale, guidato dal Dott. Flavio Enei direttore del Polo Museale Civico, ha potuto rimettere in luce i monumentali resti del teatro dell’antico centro urbano. Insieme ai colleghi archeologi dell’Università di Pilsen, Klara e Michal Preusz, ai ricercatori dell’Institutum Romanum Finlandiæ e soprattutto grazie ai tanti volontari per i beni culturali del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, il grande antico edificio dedicato alle rappresentazioni teatrali sta tornando alla luce in tutte le sue parti; ben visibili i resti dei muri di sostegno della cavea dove sedeva il pubblico, l’orchestra semicircolare riservata ai maggiorenti della città e il pulpitum con la scæna di fondo dove recitavano gli attori. Tutto si conserva a livello dei primi 50 cm di alzato ma la pianta del complesso, con una fronte di circa 30 metri e una larghezza di 25, risulta già perfettamente leggibile sul terreno. La presenza dell’edifico era stata segnalata nel 2015 da un saggio di scavo e dalle prospezioni georadar svolte dal Polo Museale Civico in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ma ora finalmente le possenti strutture appaiono in superficie e rivelano storie e contesti di grande interesse.

I bolli laterizi conservati sui mattoni delle cortine datano la costruzione in epoca imperiale, nel II secolo d.C., forse in epoca antonina, mentre i resti di pavimenti a mosaico, numerosi frammenti di marmi, stucchi e intonaci dipinti rivelano la bellezza delle antiche decorazioni degli corridoi di accesso e della scena. Ottimamente conservato l’ingresso sud del complesso che con una scala di tre alti grandini immette nell’edificio salendo dal piazzale pavimentato in basoli di pietra; subito al lato dell’ingresso sta emergendo un ambiente anch’esso aperto sul piazzale con una grande soglia forse da identificare con una taberna.

Subito alle spalle del teatro gli scavi stanno rivelando anche la presenza di un lungo muro quasi certamente pertinente alla porticus post scænam presente in tutte le strutture teatrali dell’antichità: uno spazio aperto con colonnato sui lati dove potevano intrattenersi gli spettatori prima, durante e dopo gli spettacoli.

Lo scavo è appena iniziato ma i risultati sono già straordinari, oltre al teatro è stato scoperto e in parte scavato anche un notevole tratto delle mura di fortificazione della colonia del III secolo a.C., spesse 3 metri, destinate a difendere la città fortezza sul lato nord, parallele a quelle del lato già a suo tempo rimesso in luce. La scoperta consente di conoscere con precisione le dimensioni del castrum dell’epoca della prima Guerra Punica: un rettangolo di circa 130×70 metri.

Tra poco partiranno i lavori per l’allestimento delle prime strutture del parco che di fatto grazie alle visite guidate quotidiane e agli eventi di “Castrum Novum Revivit” sta già da tempo riscuotendo un notevole successo di pubblico. Già sono stati numerosi negli anni i gruppi scolastici delle scuole locali e di Roma in visita agli scavi, tanti i cittadini che stanno scoprendo le più antiche origini della città in cui vivono.