“Leggo su facebook, l’ennesimo lunghissimo e prolisso post del consigliere Settanni che con il suo solito aggressivo e violento modo cerca di confondere i lettori con pezzi di verità rimescolate nello stesso fango che produce.

Ricapitolo visto che la chiarezza invocata non è stato capace di farla:

1) Fabrizio Fronti per una vicenda accaduta anni fa e per fatti estranei a questa amministrazione, ha ricevuto una condanna IN PRIMO GRADO, questo non l’ha reso né INCANDIDABILE né INELEGGIBILE, difatti tutta la documentazione, che ricordo al consigliere è composta anche del certificato penale portata al vaglio dell’ufficio elettorale (IL TUTTO SOTTO IL PERIODO DI COMMISSARIAMENTO DEL PREFETTO DOTT.SSA CAPORALE) è stata riconosciuta a norma di legge perfettamente in regola;

2) La proclamazione dell’elezione non la fa il Sindaco.

3) L’accettazione del consigliere è perfettamente regolare in quanto nessun altro accadimento è intercorso nel frattempo

4) Il Prefetto Dott.ssa Gerarda Pantalone ha ritenuto, nell’ambito della discrezionalità riconosciuta dalla Legge di NON ADOTTARE alcuno strumento di sospensione.

5) Il Prefetto dott. Matteo Piantedosi ha ritenuto, nell’ambito della discrezionalità riconosciuta dalla Legge di ADOTTARE lo strumento della sospensione fino a giudizio definitivo e comunque per un periodo non superiore a 18 mesi. Le assicuro che il prefetto non lo ha fatto né leggendo etrurianews, né per la sua richiesta di accesso agli atti per avere copia dell’accettazione di Fronti.

6) MAI il Consiglio è rimasto in uno stato di violazione della legalità.

7) Non mi risulta alcuna vicenda giudiziaria di un altro consigliere (a proposito con l’articolo indeterminativo maschile l’apostrofo non va messo), ma mi farà piacere se lei vorrà darmene notizia, in quanto fare vigliacche illazioni e poi nascondersi dietro comportamenti omertosi sarebbe veramente da persone squallide e miserabili, cosa che non credo lei sia.

Aspetto con ansia la sua dettagliata ricostruzione di questa ulteriore vicenda che sarà mia cura portare all’attenzione della Procura con tutte le conseguenze che ciò comporta o per chi ne è autore o per chi ne millanta”.

Avv. Pietro Tidei

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