“L’anniversario dell’alluvione del 1981 offre sempre l’occasione per fare il punto su cosa è stato fatto per la messa in sicurezza dei nostri fossi. Il Comitato 2 ottobre ha analizzato, come ogni anno, lo stato dell’arte. Nonostante siano già disponibili e depositati in Regione numerosi studi che indicano in dettaglio quali siano le opere necessarie da realizzare per diminuire il livello di rischio, nell’ottobre del 2014 è stato commissionato dal Comune di Santa Marinella l’ennesimo censimento (il quarto!) per la manutenzione ordinaria dei fossi, con una spesa per l’amministrazione di € 7.466,40.

Solo alcuni degli interventi previsti da quel censimento sono stati eseguiti, mentre nessuno degli interventi stimati necessari già nel 2009 dall’Autorità di Bacino Regionale del Lazio è stato realizzato.

Stiamo parlando di interventi su fossi classificati “ad alto rischio”, come il Fosso di Ponte Nuovo, il Fosso delle Guardiole, il Fosso Ponton del Castrato, il Fosso di Santa Maria Morgana (R4), il Fosso di Castelsecco e Rio Fiume (R3).

Gli interventi strutturali prevedono, tra l’altro, l’adeguamento di ponti ferroviari e stradali e delle sezioni d’alveo a monte della ferrovia; allargamento delle sezioni dei fossi tombati e degli sbocchi a mare; adeguamento delle arginature e delle protezioni spondali; realizzazione di casse d’espansione.

Tra gli interventi in attesa, già finanziati, c’è quello relativo al fosso delle Guardiole (550.000 euro). L’iter avviato nel 2008 non ha avuto seguito a causa del contenzioso con i proprietari del residence Baia del Sole, che si oppongono all’esproprio della porzione di parcheggio costruita sul letto del fosso. Questo ha convinto l’amministrazione a modificare il progetto rischiando di non ottemperare a quanto previsto dall’Autorità di Bacino.

L’intervento parzialmente realizzato su Fosso delle Vignacce (allargamento della sezione idraulica in corrispondenza del ponte pedonale “dei carabinieri”) lascia fortemente perplessi in quanto, con pioggia di moderata intensità, si verificano allagamenti sia del sottopassaggio che degli imbocchi delle strade adiacenti.

In buona sostanza, mentre si realizzano alcuni interventi di manutenzione ordinaria, necessari ma non risolutivi,  non vengono realizzati gli interventi strutturali di effettiva messa in sicurezza.

Ad aggravare il quadro è l’attesa dell’approvazione in Consiglio del Piano d’Emergenza Comunale, depositato il 31 ottobre 2014 (tutti in ottobre succede!) e a tutt’oggi non discusso. Per cui, in caso di necessità, sia la Protezione Civile che le Associazioni operanti nel territorio saranno costrette a muoversi prive di un coordinamento da parte dell’ente comunale.

Concludendo, cosa debbono aspettarsi i cittadini nell’imminenza delle piogge invernali? Consigliamo a tutti stivaloni di gomma!”.

Lo ha comunicato il Comitato 2 ottobre.

 

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