Come nel 2020 anche quest’anno la Festa del Papà e del Santo Patrono di Santa Marinella, verrà festeggiata in forma dimessa. L’assurda chiusura delle scuole anche del ciclo primario – provocata dalla decisione di collocare insensatamente in zona rossa tutta la Regione Lazio, da parte del governo – oltre a problematicizzare la formazione e la crescita dei bambini, mette in seria difficoltà la quotidianità di milioni di genitori.
È quindi in questo clima generale che dovrebbe scivolare sul calendario, il giorno dedicato a San Giuseppe cioè il santo, esempio di padre per eccellenza. Per tale ragione, riteniamo opportuno fare un appello a tutti i padri ed a tutte le famiglie per valorizzare questo giorno, in tutte le forme possibili. Come ogni dottrina sapienziale insegna, abbiamo il dovere di segnare il tempo sacro e il tempo profano, ed è per tale ragione che – in questo periodo di gender fluid e annebbiamento del ruolo fondamentale del padre e della madre – vanno consolidati i fondamenti della nostra civiltà.
Il 19 Marzo sarà quindi importante fare visita ai papà defunti, a quelli che sono malati o in condizioni di difficoltà. Più ancora partecipare con i propri figli alla celebrazione della Messa (a Santa Marinella nella chiesa di San Giuseppe la Messa per il Santo Patrono si svolgerà alle 11,30 e l’altra alle 18,30), magari anche dedicare un sostegno ai padri in difficoltà, comprare un giocattolino o un libro sulla storia di San Giuseppe o di padri eroici da condividere con i propri figli. Miglior cosa, sarebbe ancora creare un’avventura dai tratti pericolosissimi per i bambini o una esperienza dai tratti spiccatamente femminili per le bambine.
Tenendo sempre a mente, il comandamento “onora il Padre e la Madre”, ci auguriamo che anche le mamme possano essere collaborative e attive sostenitrici di questa giornata all’insegna del papà, per poi divenire nella giornata dedicata alla mamma, le principali protagoniste. È per questo motivo che chiediamo loro, più spesso connesse alle famose “chat delle mamme” che trattano i temi della scuola o degli istituti educativi che frequentano figlioli e figliole, di intervenire sui responsabili affinché magari con la scusa della DAD (il caso, che non esiste, vuole che tradotta significhi proprio papà), non ci si dimentichi di questo importante appuntamento.
In conclusione, ci auguriamo che quest’anno – non solo il 19 marzo – si possa ripartire di slancio per una rinnovata sensibilità, verso il ruolo del papà. Questo è finalmente “il tempo del ritorno del padre, della sua riscossa: come donatore di vita, come autentico difensore della donna, come custode della famiglia e della società.”

Il direttivo del Centro Studi Aurhelio

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