rokketti

Nel 1966 la band civitavecchiese è a Milano per il deinitivo lancio della carriera.
Eccola la foto!
Quella che nessuno può dire di aver già visto, perché nessun giornale l’ha mai pubblicata. Sepolta per più di cinquant’anni nel
cassetto dei ricordi, è la foto dei Rokketti che preferisco! Anche se lascia affiorare nella mia mente una tale quantità di momenti vissuti con assurda intensità, che fanno quasi male.
Era il 1966 ed eravamo a Milano. La CBS Italiana aveva pianificato ogni cosa per il nostro lancio: servizi fotografici con le migliori agenzie, albergo e ristorante di prima categoria. Aveva dimenticato di pianificare con noi, soltanto la programmazione delle canzoni che avremmo dovuto incidere.
Dopo l’indesiderata “Bambolina”, registrata con la rabbia in corpo, non ci restava che dire addio a Franco Crepax e Company, quando, dopo la francesina, ci annunciarono di aver programmato per noi un’altra cover straniera, questa volta di origine inglese. Una domanda, più che lecita, di cui non si potrà mai conoscere la risposta: “Quale sarebbe stato il destino dei Rokketti, se la CBS Italiana avesse usato per il loro lancio, “Black Time”, all’epoca una novità assoluta in tutti i sensi? E se, per il lato B, come
proposto, avessimo inserito quel classico della grande musica strumentale latino-americana come “Delicado”, visto che quando lo suonavamo, ogni volta, lasciava esterrefatti chiunque l’ascoltasse?”
E pensare che era proprio nei brani strumentali l’eccezionalità che tutti ci avevano sempre riconosciuto…
Spero di recuperare presto – tecnicamente – una nostra vecchia registrazione del 1966, dove c’è “Delicado”. Sarà, mi auguro, un omaggio gradito da tutti i musicisti. Chitarristi, in particolare.
Intanto… la classe e l’eleganza di questa foto!”

 

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