Il dott. Sauro Succi, dirigente di ricerca dell’istituto IAC del CRN e docente di Ingegneria dell’Università della Tuscia, è stato insignito del premio Rahman 2017. Si tratta del massimo riconoscimento mondiale per la Fisica Computazionale e dal 1993 è assegnato ogni anno dall’American Physical Society (APS) in onore del fisico di origine indiana Aneesur Rahman.
Un grande soddisfazione per tutta la comunità scientifica nazionale, per il Consiglio Nazionale delle Ricerche e anche per l’ateneo viterbese, dove il dott. Succi insegna Metodi numerici per la termofluidodinamica (lo stesso insegnamento che eroga anche ad Harvard) nel corso di laurea magistrale in Ingegneria Meccanica. Soprattutto se si considera che solo altre 3 volte in 25 edizioni, questo premio è stato assegnato a un ricercatore europeo ed è la prima volta che lo vince uno studioso di un’istituazione italiano. Gli altri due studiosi italiani vincitori, Roberto Car e Michele Parrinello, che lo vinsero nel 195, lavoravano all’epoca entrambi in Svizzera.
Il premio Rahman è stato assegnato “per i suoi fondamentali contributi pionieristici nello sviluppo e nelle applicazioni dei metodi Lattice Boltzmann”, come recita la citazione a margine del riconoscimento, Il metodo Lattice Boltzmann è una tecnica computazionale di grande efficacia nella simulazione di flussi complessi a diverse scale dimensionali, dall’aerodinamica degli autoveicoli, al sangue, dalla nano-fluidica alla simulazione di onde di piena e tsunami. Si tratta di un tema di grande attualità dove la comunità italiana, di cui è parte il gruppo di ricerca di ingegneria dell’Università della Tuscia, ha un ruolo da protagonista.

 

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