E’ tempo che Civitavecchia sviluppi una maggiore capacità d’intervento sulle cause del suo ricorrente stato di crisi così da attestarsi su livelli di funzionalità e di decoro più soddisfacenti. A vantaggio non solo del benessere dei cittadini, ma anche – come sembra siano orientati a procedere gli organismi competenti – allo scopo di offrire una degna accoglienza a chi la visita, praticando nell’ordinario la dovuta attenzione alle forme più varie di turismo. Ivi incluso il turismo religioso connesso al grosso appuntamento con il Giubileo. E ciò la città deve fare intervenendo con sistematicità su almeno alcune delle sue storiche carenze, quali i punti d’informazione, la segnaletica, i bagni pubblici, la pulizia delle strade, le aree di parcheggio. Aspetto quest’ultimo su cui si è recentemente espressa Federbalneari, la quale ha ricordato all’Amministrazione comunale come in vista dell’avvio della stagione estiva s’imponga una risposta alla sua proposta di creare un’area di sosta stagionale gratuita in prossimità del Fosso Scarpatosta. Ponendo una questione concreta, che appare di vitale importanza ai fini della effettiva accessibilità agli stabilimenti balneari. In effetti, il problema del reperimento di apposite aree di sosta per le automobili investe un po’ tutta la città, soprattutto nelle sue zone centrali. Qui, l’assoluta insufficienza di parcheggi, siano essi gratuiti, ad ore o a pagamento, costringe gli automobilisti ad una vana e affannosa peregrinazione che procura un forte aumento dell’inquinamento provocato da sovraccarichi di circolazione, rallentamenti, intasamenti. E rende la mobilità difficoltosa a tal punto da causare talora disturbi di natura psicofisica che si sommano ai danni fisiologici. Da noi, il ricorso generalizzato al mezzo di trasporto privato provoca una congestione insopportabile: troppi i veicoli di ogni specie che si snodano lungo le vie e le piazze del centro già in parte occupate da automezzi in sosta. E poco usato il mezzo pubblico, raro e complicato l’uso della bici, insidiato dall’invadenza di auto e moto il transito dei pedoni. Come trovare la soluzione al problema ? A nostro avviso, è il momento di adottare una duplice misura, con cui promuovere finalmente una mobilità alternativa all’attuale. Si dovrebbe allestire da un canto, in attuazione di un piano ben calibrato, rispondente alle necessità di oggi, una serie di parcheggi gratuiti tutto intorno alle zone centrali. Queste, poi, una volta alleggerite di una buona dose di traffico, dovrebbero essere assoggettate ad una stringente vigilanza sull’osservanza delle norme di circolazione che le renda più vivibili e veramente accessibili alla circolazione ciclo-pedonale. In sintesi, si dovrebbe operare secondo la seguente logica: all’automobilista viene data la possibilità di lasciare l’autoveicolo posteggiato in un punto idoneo a raggiungere a piedi, in tutta sicurezza, la zona del centro che gli interessa; gli vengono però imposti una serie di divieti e di limiti che lo disincentivano dall’avventurarsi con la propria vettura all’interno delle zone centrali. Che saranno finalmente affrancate dall’inquinamento e dalla congestione e rese pertanto più vivibili e attraenti. Tale misura riceverebbe un risalto maggiore da un consolidamento dell’esperienza delle zone a traffico limitato e da una sua estensione ad altre aree della città.