semi di pace mostra shoah

Pubblicato grazie a un contributo della Fondazione Carivit, fornisce i primi strumenti storici per lo studio della Shoah.

Un volume che fornisce i primi strumenti storici per iniziare lo studio della Shoah. Suddiviso nei capitoli L’Europa di Hitler, Gli Ebrei in Italia, Il Fascismo, Le leggi razziali, la Seconda guerra mondiale, Le deportazioni, La clandestinità, è arricchito da un’introudzione di Edith Bruck e da una testimonianza di Piero Terracina. È il catalogo della mostra permanente “La Shoah in Italia. Persecuzione e deportazioni (1938-1945) presentato il 24 novembre a Viterbo, a Palazzo Brugiotti, sede della Fondazione Carivit che ha finanziato la pubblicazione. Molto apprezzati gli interventi, che hanno delineato un quadro chiaro ed esaustivo della storia italiana ed europea durante la seconda guerra mondiale. Un quadro arricchito dalle testimonianze dirette di chi ha vissuto il dramma di questi momenti storici.
Uno dopo altro hanno cattturato l’attenzione del pubblico, tra cui gli studenti del liceo di scienze umane e del liceo musicale dell’Istituto “Santa Rosa” di Viterbo, il direttore della mostra e il curatore del catalogo Elisa Guida, il presidente della fondazione Carivit Mario Brutti, il presidente di Semi di Pace Luca Bondi, il prof. dell’Università della Tuscia Leonardo Rapone, il direttore del Dipartimento Beni e Attività Culturali della Comunità Ebraica Claudio Procaccia, il presidente e il rappresentante di Progetto Memoria Enrico Modigliani e Lello Dell’Ariccia.
«Si chiude un cerchio di un anno e mezzo. – sottolinea la onlus di Tarquinia – A maggio 2016, l’arrivo del vagone alla Cittadella. Un mese dopo l’inaugurazione e alla fine dell’estate la realizzazione del labirinto con piante di alloro. Lo scorso giugno l’inaugurazione della mostra, con 40 pannelli posizionati nel labirinto. Pochi giorni fa la presentazione del catalogo. Al riguardo ringraziamo la Fondazione Carivit, nella figura del presidente Brutti, che ha creduto in questo progetto. Nei prossimi mesi scuole di ogni parte d’Italia visiteranno l’installazione, che vuole essere un luogo di conoscenza e riflessione».

 

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