Preoccupano i ritardi sulla formazione del nuovo comitato di gestione. “Spariscono” le merci tradizionali nel 2016.
Non è certo un bel momento per il porto di Civitavecchia, stretto da una crisi profonda e dalle polemiche sulle ultime nomine ed esclusioni eccellenti. Iniziamo proprio da quest’ultima vicenda tornata alla ribalta delle cronache soprattutto per l’esclusione eccellente del presidente della Compagnia Portuale Enrico Luciani. Nomina, questa che era stata caldeggiata da diversi ambienti portuali ma soprattutto dalla Regione ma bloccata dall’Anac. Una bomba che ha aperto però valzer dei problemi legati, appunto, alla nuova composizione di quello che sarà il comitato portuale tra veti incrociati dei palazzi romani e figure più o meno competenti in materia. Insomma tanta confusione che non fa certo bene alla istituzione Portuale che pure è chiamata ad affrontare problematiche di un certo rilievo che metteranno a dura prova il porto civitavecchiese attraversato da una crisi profonda che va ormai avanti da diversi anni. Tante gatte da pelare per il presidente Di Majo. Ma come detto, anche sul piano prettamente dei numeri a Molo Vespucci non si può certo sorridere. Come fa sapere un articolo del sito etrurianews.it, sempre molto attento alle tematiche portuali, il calo è stato evidente nel traffico delle merci tradizionali, calo che sta avendo ripercussioni importanti sul fronte occupazionale. Calo che è stato compensato dal traffico passeggeri, aumentato come quello dei croceristi senza dimenticare il traffico auto che ha avuto un incremento. Una situazione non rosea, riferita ovviamente allo scorso anno che non fa ben sperare per i prossimi mesi, soprattutto per i tanti problemi che si stanno registrando sul posto di comando dell’ente che rischia la paralisi. E a rimetterci sarebbe il già fragile sistema economico messo a dura prova dalla crisi degli ultimi anni.

 

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