Gran parte dei cittadini hanno esposto il mastello giusto. Le finanze della Csp preoccupano i sindacati. Grasso: “Stiamo monitorando la situazione e liquidando le fatture entro 30 giorni”

CIVITAVECCHIA – Primo giorno di correttivi tra alti e bassi. Nel complesso la maggior parte dei civitavecchiesi ha esposto il mastello giusto, quello dell’umido, anche se diversi cittadini ignari delle modifiche sul calendario del ritiro rifiuti porta a porta hanno esposto quello sbagliato. Errori dovuti soprattutto al fatto che la Csp avrebbe già dovuto distribuire i nuovi calendari nelle case dei civitavecchiesi. L’azienda sulla propria pagina social «si scusa con i cittadini per il ritardo nella distribuzione – scrivono – dovuto a problemi tecnici» e precisa «che sta procedendo in maniera capillare e celere nel far recapitare i calendari di raccolta nelle cassette postali». Tutti i dettagli del ritiro sono comunque disponibili sul sito del Comune, sulla pagina Facebook e sul sito della Csp.

Il vicesindaco Massimiliano Grasso ha spiegato che proprio per evitare disagi era stata posticipata l’entrata in vigore dell’ordinanza con i correttivi per dare modo alla società «di informare la cittadinanza. Csp ha quasi terminato la distribuzione dei calendari per le utenze commerciali mentre per quelle domestiche, che probabilmente avrebbero dovuto essere informate per prime, si è accumulato un ritardo sulla distribuzione dei calendari. È chiaro che questo dispiace ma la Csp è intervenuta e si sta cercando di recuperare». Intanto Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il cda della Csp, in particolare Francesco De Leva e Pietro Degli Effetti, per parlare della situazione finanziaria dell’azienda. «Il Cda – spiegano dalla triplice – ha confermato che la situazione è critica; infatti la situazione debitoria è di circa 1 milione e 950mila euro mentre la perdita è di 840mila al 30 settembre 2019 e la causa di questa situazione è l’inizio del secondo step del porta a porta, in quanto il progetto realizzato dal Comune con Csp ha riscontrato delle criticità con un aggravio di costi per la società pari a circa 1,5 milioni, mentre il Comune ha avuto un risparmio per 1,8 milioni (al 31 dicembre 2019) per il minore conferimento di indifferenziato e della frazione di umido».

Il cda ha chiesto di tenere conto di queste cifre e un’anticipazione di 800mila euro «che tuttavia è stata negata». Per il cda «senza alcun intervento – continuano dai sindacati – da parte del comune, gli stipendi di novembre potrebbero subire ritardi o essere dati acconti». Cgil, Cisl e Uil si dicono molto preoccupate e chiederanno un urgente incontro «al Sindaco per capire quali strumenti adottare per evitare la messa in liquidazione di Csp». La triplice conclude la nota spiegando che a breve saranno indette una serie di assemblee per i lavoratori. In merito al risparmio di conferimento di cui parla il cda della Csp «stiamo verificando gli importi e poi ci sarà da vedere. Intanto è bene chiarire – ha detto Grasso – che l’amministrazione comunale non è obbligata a rigirare eventuali risparmi alla Csp. Il Comune più di pagare praticamente a rimessa diretta le fatture della società non può fare. Solo la scorsa settimana – ha ricordato il vicesindaco – sono stati versati oltre 500mila euro alla società. Il Comune sta liquidando entro trenta giorni le fatture di Csp. Stiamo monitorando la situazione. Le finanze di Csp sono completamente fuori controllo – ha concluso Grasso – dalla partenza del secondo step di raccolta porta a porta, non certo per colpa di questa amministrazione».

Fonte Civonline

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