“Appendino e Cozzolino hanno lo stesso vizietto: non iscrivono i debiti in bilancio.  Lei cinque milioni che per Torino sono una goccia nel mare. Lui dieci milioni che rappresentano ben un quinto delle entrate in un anno. Solo che Lei è finita indagata, lui no.
Sfortunata Lei, fortunato Lui. La sindaca di Torino ha trovato infatti sulla sua strada una ditta agguerrita che quando si è vista escludere il debito dal bilancio è ricorsa alla magistratura.
Lui invece ha avuto come controparte l’Enel che non prima gli ha prestato 7.5 milioni e poi ha chiuso un occhio, anzi due, pretendendo solo che la famosa lettera firmata dal sindaco all’insaputa del consiglio e della giunta fosse approvata dai consiglieri.
E così fu: inserita negli allegati di bilancio alla chetichella senza che formalmente nessuno dei consiglieri se ne accorgesse.
Ma quei dieci milioni non sono spariti dal bilancio che altrimenti la Corte dei conti avrebbe già fischiato la fine”.

Lo ha dichiarato Pietro Tidei.

 

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