Vittorio Petrelli, esponente di Centro Democratico, interviene in merito alla visita in Cina del primo cittadino e del paventato investimento nel porto di imprenditori del paese asiatico. “Apprendo con piacere che la trasferta in Cina del Sindaco e della delegazione comunale dovrebbe aver prodotto opportunità favorevoli in quel lontano Paese, visto che sono state gettate le basi per favorire uno Sviluppo di interscambio, concreto e trasparente. Tuttavia, nonostante la convinzione che tali opportunità non conducano necessariamente al rilancio del nefasto progetto del Terminal Cina, rimane la preoccupazione che i faraonici progetti di sviluppo comportino la creazione di infrastrutture poco sostenibili e inadatte a contenere l’impatto ambientale. Comunque sia, qualsivoglia incremento dei traffici, in particolar modo quello per cui si sta lavorando, dovrebbe imporre un ripensamento della logistica dello scalo marittimo cittadino: ad esempio, facendo in modo che il trasporto dei containers avvenga con gli AGV (come si fa nel Porto di Amburgo – http://www.trasportoeuropa.it/index.php/home/archvio/14-marittimo/5753-movimentazione-automatica-di-container-ad-emissioni-zero), ossia con mezzi elettrici, telecomandati, che trasportano i container dalle navi fino all’area di stoccaggio. Oppure, impedendo che i TIR costruiti prima del 1989 entrino nello scalo, come attualmente avviene a Long Beach (USA), il cui porto è quasi completamente dedito al traffico merci. In questa località gli armatori hanno sottoscritto, cn l’Autorità Portuale, un accordo che li obbliga a ridurre la velocità delle navi nelle acque prospicienti il porto ( 24 miglia marine), in modo tale da abbattere drasticamente le emissioni inquinanti. Sempre in questo scalo dal 2008 sono comparse le prime banchine che garantiscono il servizio di Cold ironing (elettrificazione delle banchine). Invece da noi, adottare un sistema semplice e alla nostra portata, come l’elettrificazione delle banchine, sembra sia difficile quanto costruire la macchina del tempo. Per ridurre l’inquinamento NON bisogna prendere in considerazione esclusivamente le navi e le emissioni di fumi, ma occorre analizzare anche l’indotto e i servizi connessi al porto. Vista la criticità ambientale del comprensorio e considerati i preoccupanti dati epidemiologici recentemente pubblicati, bisogna cominciare a ragionare su come rendere sostenibili i nuovi traffici. La sostenibilità potrà essere garantita esclusivamente adottando le più moderne tecnologie disponibili, com’è stato fatto nei porti “ecologici” come quello di Long Beach. Se non si agisce in tal senso si rischia di peggiorare l’impatto ambientale e aggravare, seriamente, il danno alla salute della popolazione del comprensorio”.

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