centraletvnuova

Da Vittorio Petrelli, riceviamo e pubblichiamo. “Alla vigilia della 2^ manifestazione ambientalista che “Aria tira” oltre l’ambito portuale vale la pena lanciare una riflessione sul rapporto tra Enel ed il Territorio.  Quando fu prospettata la riconversione della centrale di Torrevaldaliga nord i principi cardini furono un minor impatto ambientale, rispetto alla configurazione precedente ad olio, e lo Sviluppo delle maestranze e dell’imprenditoria locale per il mantenimento ed eventualmente l’incremento dell’occupazione. A riconversione avviata,  dal punto di vista ambientale, seppure si sia garantito una riduzione delle massiche annuali (SO2, NOX e polveri)  nel procedimento A.I.A., appena concluso, si sono fatti passi indietro per quanto riguarda il numero delle ore di funzionamento e la quantità di combustibile da utilizzare rispetto all’originaria Valutazione di Impatto Ambientale dell’azienda, atto fondamentale che ha avviato l’iter di approvazione. Dal punto di vista del Lavoro, l’attuale Amministrazione si è impegnata a “cambiare il sistema degli appalti Enel”, perché eccessivamente frammentato e basato su una pressione competitiva che strozza le imprese. E’ quindi auspicabile che presto si raggiungano gli obiettivi prefissati così da far realizzare all’Enel contratti di più ampio respiro, sia nelle dimensioni economiche che temporali anche perché si è sempre ribadito e sottoscritto in qualunque convenzione che la riconversione deve garantire lo Sviluppo per l’imprenditoria locale.  Nonostante queste premesse si registrano ad oggi due importanti sconfitte negli appalti per le nostre imprese. Nel settore delle pulizie industriali è stata intaccata l’egemonia delle nostra imprenditoria; dopo che l’appalto è stato ulteriormente frammentato, uno parte di questo è stato aggiudicato ad un’azienda leader di Brindisi. Pure nel settore della coibentazione e ponteggi industriali una ditta non locale che, in questi anni aveva realizzato assunzioni nel Territorio per il proprio personale ed aveva trovato un buon equilibrio di subappalto con le nostre imprese ha dovuto cedere il passo ad un’altra azienda tarantina.E’ scontato che presto dette sconfitte produrranno effetti negativi in termini occupazionali lasciando a casa un cospicuo numero di operatori.Tutto ciò riporta alla riflessione iniziale se a queste condizioni e con queste prospettive abbia ancora un senso la presenza dell’Enel nel nostro Distretto industriale”.

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