Pensando al dopo Covid, per un’economia più solida

Il presidente dell’associazione socio-culturale “Il Trittico”Francesco Castriota. – “In questo triste momento qualsiasi problema cittadino passa giustamente in secondo piano a causa dello stop imposto alla politica dal Coronavirus. Ma ciò non significa che non si debba già pensare al momento della ripresa della vita pubblica, quando occorrerà confrontarci con questioni di comune interesse divenute più critiche di prima. Questo aggravamento della crisi imporrà un aggiornamento delle richieste precedentemente  avanzate al governo e alla regione, e tuttavia ci offrirà la possibilità di impostare l’economia su basi diverse e più funzionali alla crescita. In questo difficile frangente non saremo lasciati soli, giacché sin dal 1861, ogni qualvolta in Italia si sono verificati degli eventi calamitosi, lo stato unitario – sia liberista, che giolittiano o fascista – ha dato risposte puntuali e  offerto corposi investimenti sul territorio. E ha così creato i presupposti per poi delineare quel sistema ad economia mista – inserito in costituzione – in cui lo Stato imprenditore  indirizza e controlla l’intera attività economica e opera all’occorrenza in prima persona attraverso un seguito di enti pubblici. Questo per dire che, in continuità col passato, esso è in grado di utilizzare il proprio bilancio e gli organismi di natura economica e finanziaria che dirige o vigila per dare supporto alle nostre imprese come a quelle del restante territorio nazionale. In ciò affiancato dall’ente Regione, che sta già operando in questo senso. Altrettanto sta facendo l’Unione Europea, che sin qui contraria agli Eurobond e ad un Mes più flessibile, ci esprime però la sua solidarietà integrando la cassa integrazione, sospendendo “il vincolo stupido” del patto di stabilità, adoperando in direzione espansiva il bilancio comunitario, i fondi Bce,  Bei, Fei e simili. Quindi, di aiuti diretti a risollevare le sorti dell’impresa e dell’occupazione ne perverranno anche a Civitavecchia, e forse saranno di notevole entità. Solo che a  questo punto ci dobbiamo convincere che l’opportunità va utilizzata in modo ottimale. Si deve disporre di un obiettivo e dettagliato quadro della situazione in cui versa il tessuto economico cittadino e, in un clima di ritrovata concordia tra forze politiche economiche e sociali, pianificare la più valida e condivisa strategia di rilancio. Al riguardo gli economisti ci dicono che la spesa indirizzata verso ben individuati settori produce un effetto moltiplicatore della crescita economica. E segnalano oltre a istruzione, cultura, sanità e imprese farmaceutiche, le bioscienze e alcuni ambiti del terzo settore – che sono da privilegiare unitamente all’industria meccanica – le infrastrutture, le imprese ambientali e delle energie rinnovabili, l’alta tecnologia. Ma l’operazione va messa in sicurezza contrastando con energia truffe, ruberie, ricatti e infiltrazioni malavitose.”

Il presidente dell’associazione socio-culturale “Il Trittico”