“Se tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, tra quanto detto nel programma elettorale del Cozzolino in versione candidato e quello che il Cozzolino in versione sindaco & company fanno c’è di mezzo un oceano.

Con un trasformismo degno dei più consumati politicanti hanno preso soldi che avevano promesso di non prendere e con la stessa noncurante sicumera hanno fatto con le società comunali il contrario di quanto promesso prioritariamente nel programma.

“Fusione di HCS con Civitavecchia Infrastrutture per rafforzarne il patrimonio, affidamento alla Holding  cittadina di ulteriori servizi appaltati a terzi“ erano tra le misure proposte con una tale convinzione da ricordare anche di averle inutilmente sottoposte due anni prima alla precedente amministrazione.

Una volta al potere non hanno impiegato molto a rimangiarsi  i “capisaldi “ del loro piano di risanamento mettendo in atto quella che nel programma  era solo una possibilità ma che, nella loro intenzione, era sin dal principio il vero obiettivo: una nuova società nella quale ridefinire secondo loro parametri ruoli e funzioni.

Per fare ciò non hanno esitato a contraddire il piano elaborato dal Commissario Governativo mettendo in liquidazione Civitavecchia Infrastrutture, una società con il bilancio 2013 in attivo  e con ingenti crediti da riscuotere da parte di HCS.  Quello che è paradossale è che  sia stato approvato il bilancio in rosso di HCS e non sia stato ancora approvato il bilancio 2014 di Civitavecchia Infrastrutture a cui HCS deve milioni di euro così come si evince dallo stesso bilancio di HCS.

Sarebbe opportuno, a tale riguardo, sapere se il bilancio 2014 di Civitavecchia era in attivo e quale sia stato il parere del collegio dei revisori sul bilancio stesso e sulla gestione della stessa società anche per metterlo in confronto con quello certamente non positivo espresso dai revisori sul bilancio  del Comune.

L’apice dell’ipocrisia e della malafede si riscontra in questa affermazione contenuta  a pag 12 del programma 5 Stelle “Nessun lavoratore deve essere mandato via”. La vendetta perpetrata  contro Alessandro Braccini licenziato per aver  detto la verità su condizioni lavorative fuori norma è la prova più evidente del becero cinismo e della  tracotante disinvoltura con la quale mente chi si nasconde dietro la falsa bandiera della trasparenza e della onestà”.

Lo ha comunicato, in una nota stampa, il Gruppo Consigliare del Pd: Marco Piendibene, Rita Stella, Marco Di Gennaro,
Il Segretario del Pd Enrico Leopardo.

 

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